Le persone che con la loro attività hanno contribuito alla
crescita commerciale di Rosignano: |
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Paolo Busdraghi il
calzolaio artigiano di qualità ha chiuso i battenti a
gennaio 2024. «Chi porta più scarpe in pelle» - Ha cominciato a lavorare a 10 anni. |
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Ha chiuso la serranda
uno degli ultimi storici calzolai presente nel comune di
Rosignano. La sua bottega in via delle Pescine al numero 27,
ha chiuso i battenti l'ultimo giorno del 2023. «I Costi di
gestione - dice - non coprivano più i guadagni. Inutile
proseguire». Paolo Busdraghi o semplicemente "Paolino" per
gli amici ha iniziato a lavorare a 10 anni. Oggi ne ha 78.
Eppure parla ancora di dispiacere nel decidere di non
proseguire quello che è stato il lavoro della sua vita. «Non tanto per il lavoro in se. Ormai di quello ce n'era poco -dice- quanto per aver lasciato i miei clienti. Siamo arrivati a un punto che fra tasse e burocrazia non ci rientravo più con i costi». Paolo Busdraghi aveva 10 anni quando, terminate le scuole elementari, decise di "imparare il mestiere". «Così andai a Castiglioncello dal famoso calzolaio Renzo Potenti che aveva la sua attività in via Fucini al numero civico 7. Lavoravo ed imparavo finché nel 1963 rilevai l'azienda». I castiglioncellesi forse non si ricordano di quella porticina verde che si affacciava sulla centrale via Fucini varcata la quale si poteva viaggiare attraverso un mondo immaginifico tra decine di quadri appesi ai muri, tutti di pittori labronici, il profumo del cuoio e della pelle. «In quegli anni facevo anche scarpe fatte a mano soprattutto sandali per le signore, ma riparavo anche borse di pelle e cinture. Non dicevo mai di no». Erano gli anni d'oro di Castiglioncello, quelli frequentati da Paolo Panelli, Vittorio Gassman, Bice Valori, Marcello Mastroianni, Alberto Sordi tanto per citare alcuni nomi. «Tutte persone che ho conosciuto proprio a Castiglioncello. ln particolare la signora Suso Cecchi d'Amico che qualche volta si fermava anche a fare due chiacchiere con me». Busdraghi è rimasto a Castiglioncello per 50 anni, «poi l'affitto del negozio è scaduto e il contratto non è più stato rinnovato e così mi sono spostato alle Pescine. Anche qui sono stato accolto bene. Nel pieno della mia attività lavoravo tante ore al giorno e talvolta la sera mi intrattenevo fino alle 23 per essere pronto con le consegne. Ho sempre lavorano da solo e a volte facevo fatica a riparare tutte le scarpe che mi venivano portate dalla clientela». Ma pian piano il lavoro è iniziato a diminuire. «Adesso chi porta più scarpe in cuoio e pelle? Tutte con la suola di gomma. Nel 2023 tanto per fare un esempio, ho fatto solo un paio di scarpe con la suola di cuoio. E poi c'è il disinteresse verso i mestieri artigianali che stanno per scomparire. Negli anni ho cercato qualcuno che potesse essere interessato ad imparare il mestiere. Si presentò una ragazza, rimase qualche mese e poi scelse di percorrere un'altra strada. C'è rimasto qualche falegname, ma attività come calzolaio o sarto sono praticamente sparite. Forse c`è anche qualche cinese che ha preso il posto degli artigiani locali». Vecchi mestieri, vecchie botteghe che diventavano punto di incontro dove amici e conoscenti si fermavano a fare quattro chiacchiere, che rendevano vivi i rioni ed i paesi. Oggi nel mondo dell'usa e getta, dell'elettronica, della società dell'immagine, trovare un artigiano è divenuto come cercare un ago in un pagliaio. Eppure, lavorare e creare con le mani è un'arte: «Purtroppo - termina Busdraghi - non si trovano più giovani ai quali tramandare questo mestiere. Non c'è più interesse. Adesso ho intenzione di godermi un po' la pensione». ll trasloco forzato - Dovette lasciare la bottega di via Fucini per il caro-affitti Paolo Busdraghi o Paolino per gli amici ha lavorato nella bottega di via Fucini a Castiglioncello per quasi 50 anni. Nel 2004 il contratto non venne più rinnovato dal proprietario del fondo ed il calzolaio cercò di risolvere la situazione da solo. Le voci in un paese, fanno presto a circolare e molti cittadini si mobilitarono per cercare una soluzione e non perdere questo patrimonio artigianale, storico ed anche sociale. Non volevano perdere 'Paolino' arrivato a Castiglioncello all'età di 10 anni, quando era solo un bambino per imparare il mestiere. Dentro quella bottega piena di quadri, oltre a portare le scarpe a rifare la suola, ogni giorno si incontravano tanti amici per commentare gli ultimi fatti. Così come accadeva in quegli anni, in ogni bottega artigiana. Un mondo di ricordi dei tempi andati durante i quali i signori venivano da Roma o da Milano a portare proprio a Paolo la scarpe o le borse da aggiustare. A testimoniare l'affetto per questo ultimo artigiano dal carattere riservato, ma sempre gentile con tutti, si mobilitò il vecchio Consiglio di Frazione e la Pro Loco Amici di Castiglioncello con il comune obiettivo di cercare un fondo, anche piccolo, dove Paolo potesse rimanere e continuare il proprio lavoro. Fu interessata anche l'amministrazione comunale. Alla fine i prezzi degli affitti troppo onerosi e gli spazi non idonei, fecero decidere Paolo a lasciare Castiglioncello. Così si trasferì a Rosignano Solvay in via delle Pescine. Ma i suoi vecchi clienti non lo lasciarono e hanno continuato per tutti questi anni, a rivolgersi a lui quando c'era da far qualche lavoro con scarpe o borse. (A. Bernardeschi - Il Tirreno 1/2/2024) |