Alberto Lami era la sua
Castiglioncello: la respira, la viveva, la raccontava come una favola.
Artista
a tutto tondo, era
poeta e pittore. Inventore delle Passeggiate dei Macchiaioli, aveva vissuto
per molti anni a Milano dove esercitava la professione di grafico
pubblicitario. Ma Castiglioncello era nel suo cuore. Con le Passeggiate ha
accompagnato migliaia di persone sui luoghi dei pittori della macchia, i
suoi preferiti. Difficile dimenticare passione che l'animava quando già
anziano si inerpicava sui sentieri che dalla Virgola del Castello Pasquini
portano a Castelnuovo, nelle mattine d'estate a far da cicerone ai turisti
innamorati della Perla. E quando sul bus al ritorno, intonava la canzone
della Maremma amara. Piangendo di commozione. Alberto Lami ha presentato
premi a fianco dei grandi del cinema, ha scritto libri, organizzato mostre.
Le poesie con le quali descriveva i personaggi di Castiglioncello sono state
pubblicate anche dal Tirreno. È morto il 28 maggio 2023 all'età di 88 anni. Gli è rimasto un
sogno nel cassetto: organizzare una mostra-vendita dei suoi numerosi quadri
nel parco del Pasquini devolvendo il ricavato in beneficenza. Qui sotto un
ritratto che Il Tirreno gli dedicò nel 2004. (Maria
Meini per Il Tirreno)Nel
dopoguerra i bimbetti di Castiglioncello sgambettavano vestiti da pirati
scimmiottando un arrembaggio ai bagni Ausonia. Ogni tempo ha i suoi giochi:
gli anni '50 erano poveri ma belli per dirla con Dino Risi e chi il mare ce
l'aveva in casa era nato con la camicia. Ma i clienti dello storico albergo
Miramare - ci aveva stazionato Churchill - fecero cessare quel bailamme. l
ragazzini ormai cresciuti si trasferirono in pineta... Ricordi, aneddoti; ma
non parliamo di amarcord, perché Alberto Lami - castiglioncellese di madre
sarda e una passione circolare tra la Toscana e Milano - non uno che si
abbandona alla nostailgia. Avrà settant'anni a maggio, Lami ma è ancora un
vulcano di idee. E un pezzo di storia di Castiglioncello lui la vive e la
racconta: nei disegni, nei racconti, nei quadri, nei progetti. nelle
fotografie stipate in una vecchia ventiquattrore. Grafico pubblicitario,
pittore, scrittore, poeta vernacolare, velista (la sua 5 metri l'ha regalata
al sindaco Alessandro Nenci quando il professore era ancora alle prime armi
in mare), animatore culturale.
Difficile chiuderlo in poche righe. E anche all'intervistatrice sfugge in un
dedalo di mille ricordi. Come quello dell'estate `87: il 22 agosto Lami
presentò il Gran gala al Tennis club.
«Lo
proposi a Marisa Bartoletti, una cosa semplice. Volevo riprodurre il
banchetto di anguria che stazionava in piazzetta ai primi del secolo, dove
si rinfrancavano Bontempelli e Pirandello».
Ci andarono tutti: persino la schiva Silvana Mangano, bellissima diva del
dopoguerra e Sordi, Panelli, Mastroianni, Suso Cecchi D'Amico, Albertazzi,
Carlo Giuffrè. Lami presentò il libro di Dario Durbè' "Fattori e la scuola
di Castiglioncello" insieme all'amico Panelli. Gli ospiti raccontarono la
loro vita a Castiglioncello. Il ricordo della Mangano, morta prematuramente,
gli è rimasto stampato nella memoria. «Stava da Suso Cecchi D'Amico; tutte
le mattine alle 7 camminava lentamente sulla passeggiata, dalla Baracchina
per arrivare in piazzetta dove beveva un cappuccino. Le chiesi cosa provava
di fronte a questo mare. Lei mi rispose semplicemente: "Quello che si prova
guardando il mare"».
Alberto Lami è nato nella casa dei doganieri e ci vive ancora dopo 42 anni
di pellegrinaggio sulle ferrovie italiane ("Ci venivo due volte al mese e ci
passavo l'estate"). Milano-Castiglioncello: su quel treno ha scritto tutte
le sue poesie e sono più di 200. A Milano approdò dopo la scuola d'arte
lavorando in pubblicità (ha firmato anche gli spot della Motta). Nel 1970 si
licenzia e apre uno studio di grafica pubblicitaria. E a Milano ha fatto
parte per
18 anni della Famiglia toscana, l'associazione che riunisce i toscani
emigrati («e
perfettamente integrati»
ci tiene a dire). Ma nella capitale del nord nasce anche la sua seconda
passione: la pittura. Figurativa e surrealista. Decine di mostre dagli anni
Ottanta ad oggi, l'ultima due mesi fa al prestigioso Premio Bagutta, che nel
98 gli ha conferito
l'Ambrogino d'argento. Ma anche Castiglioncello lo ha premiato: ha ricevuto
il Ginori, ha esposto al castello Pasquini le sue caricature e poesie.
Adesso ha un sogno: una mostra globale per i suoi 70anni.
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