La vita di
Massimo Mariti,
69 anni, gran
parte dei quali
trascorsi
all’interno del
suo negozio di
parrucchiere e
estetista in
pineta Marradi a
Castiglioncello,
è stata regolata
da incontri.
Amicizie,
strette negli
anni ’60, quando
i nomi più
importanti del
cinema, del
teatro e della
cultura italiana
sono passati da
Castiglioncello.
Tra tutti, due
gli
indimenticabili:
Bice Valori e
Paolo Panelli,
recentemente
ricordati grazie
al film
proiettato alla
Sagricola,
“Giovanni ed
Elviruccia”
girato
dall’attore -
regista romano
nel 1969 e
sceneggiato da
Suso Cecchi
D’Amico. Serata
alla quale era
presente anche
Alessandra
Panelli, figlia
dei due attori.
In principio
fu la Bice.
«È stata Bice
Valori -
racconta Massimo
Mariti - a
portare qui
Flora e Marcello
Mastroianni ed i
loro amici.
Eppure il nostro
comune,
nonostante che
Bice sia morta
da tanti anni,
non ha ancora
intitolato a
questa grande
attrice e donna,
neanche una via,
uno slargo. Se
lo meriterebbe».
La loro stretta
amicizia inizia
negli anni ’60;
dopo la nascita
della figlia
Alessandra la
famiglia
Panelli, che
fino ad allora
trascorreva
l’estate nella
villetta sul
promontorio di
proprietà della
famiglia Valori,
prese in affitto
un appartamento
da Guido
Lorenzini,
suocero di
Massimo Mariti.
Negli anni
successivi i
Panelli
acquistarono un
terreno in via
Biagi dove
costruirono la
loro abitazione
estiva. La
notorietà di
Castiglioncello
inizia proprio
con la coppia
Panelli.
L’amica Flora
e Mastroianni.
«Fu Bice Valori
ad invitare
l’amica Flora e
suo marito
Marcello durante
il loro viaggio
di nozze a
Castiglioncello
- racconta
Mariti -
Marcello
Mastroianni se
ne innamorò ed
acquistò la
villa a picco
sul Quercetano».
I racconti di
Mariti dipingono
un periodo dove
le estati
passavano
leggere, tra
cene e partite a
“scopone” al
Tennis Club.
«Paolo Panelli
amava giocare a
scopone.
Andavamo al
Tennis, ci
mettevamo seduti
accanto ai
giocatori di
bridge. Lo
facevamo
apposta: loro
così silenziosi
e compunti, noi
a fare baccano.
Fu il periodo
durante il quale
scrivemmo anche
una canzonetta
su
Castiglioncello
che Paolo
Panelli fece
musicare. Non
l’abbiamo mai
cantata in
pubblico».
Non solo
canzonette.
Tra le cose che
legavano i due
amici, anche
l’amore per il
legno. «Paolo
amava ripetere,
e ne era
convinto, che
lui come lavoro
faceva il
falegname e,
solo per hobby,
l’attore.
Accanto alla sua
abitazione si
fece costruire
un laboratorio
di falegnameria
semi
professionale,
su un lato c’era
anche un
laboratorio
fotografico.
Realizzava
tavoli, sedie
particolari che
poi regalava
agli amici. Il
nostro primo
lavoro - ricorda
Mariti - fu una
“cernia di
fondale” lunga
un metro e 60
centimetri.
Dovevamo
costruire anche
una barca, Paolo
si fece fare il
disegno, poi ci
accorgemmo che
il lavoro era
troppo gravoso e
allora
ripiegammo nella
costruzione di
un bel pollaio
di legno. Un
pollaio per una
sola gallina:
Renata. D’altra
parte faceva un
uovo fresco
tutte le
mattine».
Artigiano per
passione. E
per essere
artigiani
riconoscibili
«Paolo si
convinse che
dovevamo avere
un Ape, dove
caricare la
legna. E così ne
trovai una e
gliela feci
trovare al suo
arrivo. E con
quell’Ape ci
siamo spostati a
Livorno, in
piazza a
Castiglioncello
o al Tennis. Ma
Paolo Panelli,
spinto anche
dalla moglie, ha
fatto alcuni
bellissimi
quadri in legno,
esposti in
mostre famose.
Perché Paolo era
l’ombra di Bice,
era lei che
organizzava le
serate, le cene,
gli incontri».
Vi ricordate
Carosello? I
racconti di
Massimo Mariti
ascoltati nel
2011, hanno
dell’incredibile:
«erano gli anni
’70 e mi ero
appena sposato.
Paolo Panelli e
Bice Valori
giravano spot
pubblicitari per
il famoso
“Carosello”
sulla Riviera
Ligure. Per
trascorrere le
vacanze assieme
Bice chiese alla
produzione un
parrucchiere
personale; e
così io e mia
moglie andammo
con loro sui set
dove conoscemmo
Dino Risi e
Luciano Salce.
La sera andavamo
nei ristoranti
della zona. E fu
in quel periodo
che Paolo
Panelli si
inventò il
personaggio del
“mostro di
Portofino”,
tutto
interpretato
attraverso la
modulazione
della voce.
Perché Paolo
Panelli, nella
vita, era ancora
più simpatico
che in teatro:
aveva sempre la
battuta pronta».
Il profumo
della Mangano.
Nel negozio di
parrucchiere di
Mariti sono
passate tutte le
attrici e gli
attori che
passavano per
Castiglioncello:
«Ovviamente
Flora
Mastroianni, che
diventò nostra
amica. Poi
Gabriella
Farinon, Anna
Magnani ospite
dei D’Amico,
Elsa Martinelli,
ma anche
Leopoldo
Mastelloni,
Helmut Berger,
Carlo Giuffré e
poi la davvero
bella Silvana
Mangano. Entrata
in negozio
timidamente, in
punta di piedi
per paura di
disturbare.
Indossava un
profumo
particolare, che
ancora oggi
ricordo».
Morti i grandi
attori, Panelli,
Mastroianni,
Sordi, le ville
sono state messe
in vendita. «È
mancato il
ricambio
generazionale -
commenta Mariti
- ci siamo
lasciati
sfuggire
occasioni. Penso
ad esempio al
Golf. A
Castiglioncello
se ne parlava
già trent’anni
fa eppure non se
ne è fatto di
niente ed oggi
il Golf è a
Bibbona. Ma
penso anche ad
altre strutture,
come il Ciucheba,
il Gopdilonda, e
ora, lo stesso
Tennis».
di Alessandra Bernardeschi
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