D’Amico, regista e affabulatore
Da
Pirandello a De Chirico, i racconti di un grande
del cinema
.
Da oltre 70 anni trascorre le vacanze estive a
Castiglioncello
Da qualche giorno è tornato a Castiglioncello
Luigi Filippo D’Amico, un personaggio notissimo da
queste parti perchè qui trascorre da oltre
settant’anni le sue vacanze estive. Il
giornalismo, la letteratura, la pittura, la
televisione, ma soprattutto il cinema, sono stati
e sono tutt’ora i campi che Pippo (così è chiamato
dagli amici) ha frequentato con grande successo.
Sono andato a trovarlo l’altra mattina, nella sua
bella casa arrampicata sul promontorio di
Castiglioncello, per fare una chiacchierata. Luigi
Filippo D’Amico è un grande affabulatore; si
starebbe tutto il giorno ad ascoltarlo senza
annoiarci. Ma certo mettere insieme tutto ciò che
racconta non è semplice. Troppe e tutte
interessanti sono le notizie che snocciola una
dietro l’altra. Comincio dall’età.
82 anni ma non li dimostra. Nell’ottobre prossimo compirà 82 anni
portati egregiamente e praticamente da sempre è
stato immerso nella grande cultura italiana. Ha
cominciato giovanissimo a scrivere di ippica e di
critica cinematografica. In teatro è stato aiuto
di Visconti. Nel cinema, agli inizi, ha lavorato
come aiuto di Soldati, Pagliero. Lattuada,
Franciolini, quindi Blasetti. Ha debuttato come
regista, nel 1955, dirigendo “Bravissimo” con
Sordi.
Regista di successo. Sempre come regista ha diretto “Noi
siamo le colonne”, “Akiko”, “Mariti a congresso”,
“Il dentone” e “Il marito di Roberta”, questi
ultimi due con Sordi, “Quattro notti con Alba”,
“Il presidente del Borgorosso FC” sempre con
Sordi, “Amore e ginnastica” con Senta Berger. Più
tardi fa la regia di tre films con Lando Buzzanca,
“L’arbitro” con Joan Collins, “Il domestico” e
“San Pasquale Baylonne, protettore delle donne”.
I suoi film. Una
curiosità che non molti conoscono riguarda una sua
partecipazione come attore nel film “Bellissima”
con Anna Magnani. Pippo faceva la parte dell’aiuto
regista di Blasetti che interpretava se stesso e
nei titoli di testo, nell’elenco degli attori,
compare come Filippo Mercati, anziché con il suo
vero nome.
Per quanto riguarda il lavoro in televisione, nel
1967 scrive e dirige “Il mondo di Pirandello” in
cinque puntate di 90’ l’una. Nel 1979 ha
realizzato “Vestire gli ignudi” e nel 1981 “In
silenzio”, sempre di Pirandello. Ancora per il
piccolo schermo ha fatto un film omaggio a Flaiano,
poi tre ore di intervista a Mastroianni e quindi
successivamente due ore di interviste agli allievi
e ai registi (Gassman, Celi, Squarzina, Ronconi,
Pani, M.Vitti, O. Costa) in commemorazione dei
cinquant’anni dell’Accademia d’arte drammatica
“Silvio D’Amico” che era zio di Luigi Filippo.
L’amore per Pirandello. Nel campo
letterario ha pubblicato il libro “Cento (e più)
storie straordinarie di bridge”, Mursia editore e
più recentemente il romanzo breve “Il cappellino”,
edito da Sellerio. Nel giugno appena trascorso
Luigi Filippo D’Amico ha riportato un grosso
successo, con dieci puntate di mezz’ora ciascuna
trasmesse sul terzo canale della radio, il canale
culturale, dal titolo “Pirandello visto da
vicino”. La sua conoscenza dell’opera del grande
commediografo siciliano è capillare, ma
soprattutto Pippo può raccontare una quantità di
episodi inediti avendo conosciuto Pirandello da
giovanissimo e avendone sposato la nipote Lietta
Aguirre.
Affabulatore a RadioTre. Ho
ascoltato tutte e dieci le puntate e mi sono
entusiasmato perché in esse D’Amico ha presentato
l’opera e la vita di Pirandello molto strette e
collegate tra di loro utilizzando brani di
commedie recitati da attori famosi e lettere
autografe del maestro. Nelle dieci puntate
radiofoniche, Castiglioncello è rammentato spesso
perchè, come molti sanno, Pirandello negli anni
trenta trascorreva qui le sue vacanze estive.
Infatti mi ha raccontato Luigi Filippo che quando
aveva otto anni, nell’estate del 1932, conobbe per
la prima volta Pirandello che aveva preso dimora
al villino Conti proprio di fronte alla pensione
Guerrini.
Ospiti del grande scrittore frequentavano la
località balneare la famosa attrice Marta Abba e
personaggi come Nicola De Pirro, il pittore
Giorgio De Chirico, lo scrittore Massimo
Bontempelli, il regista teatrale e scrittore
Corrado Pavolini e il pittore Orfeo Tamburi.
In bici con De Chirico. Un’altra
curiosità: all’età di 14 anni Luigi Filippo
D’Amico insegnò ad andare in bicicletta a Giorgio
De Chirico. Luigi Pirandello era ghiotto di ricci
e il bagnino di nome Delago, dai capelli rossi,
con il patino glieli andava a raccogliere. Al
commediografo piacque moltissimo il nome di questo
bagnino, tanto che lo dette ad un personaggio di
una sua commedia. Pirandello in una lettera del
1934 scriveva a Marta Abba: «Quà il posto è
veramente delizioso; un paradiso. Un silenzio! Una
quiete! Bellezze naturali incantevoli... Ti dico
un vero paradiso. Io sto tutto il giorno a
lavorare a cospetto del mare..». Continuando nel
suo racconto Luigi Filippo D’Amico ricorda che
Pirandello odiava la modernità e con essa tutte le
nuove invenzioni. Una vera e propria idiosincrasia
la nutriva per il telefono che, forse, non ha mai
usato e anche nelle sue commedie è completamente
ignorato. Amava molto le auto e la velocità.
Con l’Astura a Castiglioncello. Arrivava con un’Astura che gli aveva
regalato la Lancia, guidata dal suo autista
Francesco, con tanto di stivali e spolverina e il
maestro si arrabbiava molto quando veniva superato
da altre macchine. Questi e altri episodi ancora
sono tutti contenuti nella bella conversazione
radiofonica citata più sopra.
Forse varrebbe la pena organizzare delle replica
della trasmissione stessa, in modo che anche
coloro che non l’hanno potuta ascoltare via radio,
possano apprezzarne il valore e gustarne gli
aspetti aneddotici e culturali di straordinario
interesse. (D.Dini è titolare della casa editrice
“Il gabbiano” con sede a Castiglioncello) |