Gli ospiti di Castiglioncello  Cronache


Da "La Stampa" del 14-06-2003  di Gianni Ranieri

C'era una volta Castiglioncello vip: meglio ora
Sulla costa degli etruschi, tra la baia del Quercetano e la baia della Crepatura


Ve li ricordate Gassman e Trintignant nel Sorpasso! E il festino a casa dei ricchi? E la ragazza torinese che, di notte, aspetta il primo treno del mattino sulla panchina della pineta? Che tempi... Purgato delle notti gravide di vipperia romana, Castiglioncello ha ora ripreso il suo colorito naturale. Non è più soltanto il luogo in cui, a picco sul mare della Baia Azzurra, si offriva al sole e ai venti la villa di Mastroianni, non è più il paese il cui prestigio si affidava alla presenza di Sordi: è oggi soprattutto un delizioso succedersi di scogliere toste e piccoli arenili di sassolini scuri che si affacciano, quasi sempre silenziosi, a un mare lindo, trasparente, amico della Foundation for Environmental Education in Europe. Le mamme preferiscono condurre i loro bambini sulle chiare spiagge di Rosignano e di Cecina, e benché quelle spiagge siano a pochi chilometri a Sud di Castiglioncello non giungono sino al Promontorio degli Etruschi le grida dei fanciulli in vacanza. Scogli, sassolini e nulla più? Certo che no. Ma, messi da parte Gassman, Trintignant e gli anni del Sorpasso, facciamo un breve riepilogo. Nessuna paura: non cominceremo dagli Etruschi e neppure dal dominio espanso della potente e vicina Volterra. Prenderemo il via da Cosimo I de' Medici per la stima e il rispetto che moltissimi toscani gli debbono. Cosimo aveva un pallino per le torri di guardia e siccome le faceva costruire dappertutto, una ne elevò anche in questa zona a difesa dagli attacchi barbareschi. La torre divenne una caserma, accanto alla caserma sorse, nel 1621, una chiesa. E' l'esigua Sant'Andrea che la pineta protegge e rinfresca ancora dai calori di luglio e di agosto. La pineta di Castiglioncello. Un tesoro, un incanto all'interno del quale se ne stanno accoccolate come gattoni a riposo, le ville e le case di fattura mai prepotente che alla "vista mare" preferiscono i freschi ristori pomeridiani d'estate e il fascino del nido nel bosco durante gli inverni di generosa mitezza. Non succedeva nulla. Castiglioncello si sarebbe addormentata all'ombra della torre medicea se, nell'800, una famiglia illuminata di nome Pasquini non avesse costruito una villa che di villa non aveva niente, ma era un vero e proprio castello. Li, a fine 1800, nacque la fama della Castiglioncello chic e colta, della villeggiatura all'assenzio, del rifugio di artisti. Vi giunse il critico d'arte e mecenate Diego Martelli e Castiglioncello divenne il paradisino dei Macchiaioli. I paesaggi marini, e dell'entroterra a mezz'ombra, di Giovanni Fattori, Telemaco Signorini e Giuseppe Abbati è qui che sono usciti da quei pennelli. In bilico sulla baia del Ouercetano c'è una casa piccina, la Cuccetta. Vi trasconeva l'estate Renato Fucini. Pirandello abitava un appartamento al castello Pasquini, scriveva, passeggiava nella pineta, rientrava e scriveva. Adesso il castello ospita mostre importanti, è sede del Festival della danza e del premio letterario Costa degli Etruschi. Grandi attori di prosa, da Zacconi a Ricci, da Benassi ad Annibale Ninchi apparivano sulla scogliera avvolti in accappatoi enormi e col capo coperto da cappelli di paglia immensi: un vecchio cameriere della "piazzetta" che sa tutto e ha visto di tutto giura che una notte Benassi recitò per più di due ore, davanti ai sensazionali capelli fiammeggianti della cerea Elena Zareschi, la "Mirra" di Alfieri sostenendo con mutazioni di voce prodigiose le parti di Mina, Perèo, Ciniro e Euriclea. Poi vennero i cinematografari di Roma. Poi vennero Califano e il suo seguito di vecchie spasimanti e borgatari e le "ugole" del giro Migliacci. Notti leggendarie, perfino a Villa Celestina dove ballava la "gente normale". Oggi che tutto questo appartiene ai ricordi, la pace rigenerante è quasi sovrana. E la pineta e il mare sono splendidi. Sotto la vecchia Aurelia, ville di sogno abitate da non si sa chi, hanno discese al mare da far crepare d'invidia. Il Tennis Club è un locale di classe per sere di classe. Il Ciucheba è sempre il Ciucheba, anche senza Califano. A ridosso del porticciolo e alla Caletta sorgono gli stabilimenti balneari per chi ama gli scogli, ma non se ne fida troppo. Ci sono barche coi fiocchi, ma non smargiasse, nel porticciolo Nord (70 posti per lunghezze massime di 13 metri) e in quello Sud (60 posti per lunghezze massime di 12). Sulla via centrale che lega Castiglioncello a Rosignano c'è il ristorante di Enrico Faccenda, un giovane cuoco ispirato, "Nonna Isola". Dopo una giornata trascorsa in barca o stesi a rosolare, una sera tra le sue squisitezze e i cento vini sono il premio migliore per chi ha sofferto la inevitabile, obbligatoria fatica dell'abbronzatura.

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