Gli ospiti di Castiglioncello  Cronache


Da "La Stampa" del 12-08-1967 di Gaia Servadio

Castiglioncello spiaggia alla moda per attori e registi intellettuali
 

Castiglioncello è frequentato da « attori intellettuali ». Cosi assicurano Bice Valori e Paolo Panelli, inserendosi anch'essi nella categoria. Difatti, nelle ville sparse tra la pineta abitano, quando possono, intelletti quali Alberto Sordi, Gabriella Farinon, Renato Castellani, Armando Trovajoli. C'è persino l'ex presidente della Repubblica Gronchi, nella sua grande villa a Campo Lecciano, appena fuori Castiglioncello. Ma si vede pochissimo, dicono i villeggianti, qualche volta in mare, navigando sul suo splendido yacht. A Villa Bologna — una casona che Suso Cecchi D'Amico, la donna che ha scritto le sceneggiature dei migliori film italiani, prende in affitto ogni anno — c'è un via vai di registi e sceneggiatori. Parte Luchino Visconti seguito da Franco Zeffirelli e amici. Via Mario Monicelli, arriva Enrico Medioli. L'Aurelia taglia le rocce meravigliose di Calafuria prima d'infilarsi a Castiglioncello, agglomerazione fatta di villette, pensioni e pensioncine. Le stradine scendono verso i pochi metri quadrati di spiaggia e di piattaforme artificiali. Lo spazio per i natanti è ristretto; alcuni stabilimenti balneari sono stati ricavati costruendo banchine di cemento armato sulle quali prendono il sole visi noti del cinema italiano. Il bagno si fa tra il corpo di un bambino e l'altro, battendo il crawl su una testa e afferrando con una bracciata un paio di cuffie da bagno. « Non ci sono molte occupazioni — si lamenta un ragazzo —. C'è il tennis, con due campi, ma è prenotato con un mese d'anticipo. Altrimenti si va al cinema, o in qualche night club; ma non sono un granché ». Però Castiglioncello è ben situato per le gite. Si può andare a Volterra, a Lucca, a Siena o a Saturnia, dove c'è una piscina d'acqua calda solforosa naturale. Emilio Cecchi, quand'era in vita, faceva da cicerone nelle belle città toscane. Altre occupazioni importanti di Castiglioncello, spiega Bice Valori, sono gli incontri di calcio tra villeggianti e paesani ed il bridge. Ci sono anche gare a profusione; di tiro al piattello, d'ippica, di pesca per bambini, di pesca per grandi, di pittura estemporanea. Anche corsi di ginnastica psicoprofilattica per le madri in attesa. Di gestanti e di giovani madri ce ne sono, difatti, a profusione. Castiglioncello, mi si assicura, è ideale per i bambini, la pineta da una parte, il mare dall'altra. « Poi ci sono due primari che villeggiano qui. Non si sa mai: noi ci sentiamo più sicure», dice Flora Bloch, parlando per tutte le madri villeggianti. «Indro Montanelli non si è visto quest'anno. Né Mastroianni. né Gassman. E neanche Giolitti». Ma c'è la signora Giolitti che è la sorella di Luigi Filippo D'Amico, il quale sta ultimando, in Sicilia, la versione televisiva di alcune commedie di Pirandello (da parte di moglie è nipote di Luigi Pirandello). I D'Amico sono anche imparentati con Benedetto Croce. «Come faranno a sposare le figlie? Bisognerà inventare qualche grossa famiglia. Quasimodo ha un figlio?». Paolo Panelli è entusiasta dei backless, quei costumi da bagno molto coperti sul davanti e praticamente inesistenti nella parte posteriore. Dice che quest'anno, a Castiglioncello, ce ne sono molti. Io ne vedo solo uno, portato da una governante francese. Altro grande avvenimento dell'anno, dice Panelli che l'ha inventata, è la nuova dichiarazione di bridge: « Passo, passo, passo, contre ». Il « contre » sta per costringere il compagno a parlare. Castiglioncello costa molto, mi avvertono; gli alberghi non ci sono, ma le pensioni sono egualmente care e così i ristoranti e i bar. La vita mondana si svolge attorno al bar del tennis, dove si arriva il pomeriggio tutti cambiati e si incomincia a giocare a bridge e a canasta. «Delle volte finiamo alle 4 di mattina». Il panorama offre le visioni di una grandissima fabbrica di soda, che chiude il golfo dando il nome al villaggio vicino, Rosignano Solvay. « A volte facciamo il bagno lì. E' bellissimo, il mare è tutto bianco». Perlomeno sarà pulito. Gli accenti che s'intrecciano sul cemento, sono tutti romani.  Insomma è una villeggiatura per benestanti madri romane, che hanno interessi nel mondo dello spettacolo, ma bisogna fare attenzione a non lasciar vagare i propri bambini da soli, tra una villa albertina e l'altra. Arriverebbero all'Aurelia,

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