1932 - Richiesta di allontanare
i pescatori, costruire cabine, ancoraggio barche, pulizia spiaggia.
18 marzo 1932 - Ill.mo Sig.
Podestà di Rosignano Marittimo.
Il sottoscritto Donati Ausonio fa
ossequiosa istansa alla Sig.a Vos.a Ill.ma affinchè gli venga
concesso il permesso di collocare in località del Porto un piccolo
casotto di legno di m.2,50 largo e m. 2 alto, si capisce estetico,
per uso ricovero attrezzi da pesca a fianco alla caldaia dove si fa
la tinta per le reti, di proprietà Comunale. Fiducioso della sua
concessione. Distinti saluti.
Ausonio Donati
30
Giugno 1955 - Castiglioncello per la
sicurezza dei bagnanti
Nella rotonda del bagno Ausonia si sono riuniti i proprietari e i
direttori dei 19 stabilimenti balneari che si estendono lungo la
ridente costa toscana dal Quercetano a Rosignano Solvay. Erano con
loro i propri bagnini di salvataggio, anziani o appena diplomati.
Erano stati convocati dalla Società Nazionale di Salvamento,
presieduta dall'ammiraglio Mario Bonetti, che com'è noto rilascia
diplomi per l'esercizio della professione di bagnino di salvataggio,
per ascoltare l'ispettore tecnico prof. Rodolfo Passserini in una
conversazione aggiornativa dei sistemi di salvataggio, con
particolare applicazione alle caratteristiche locali della zona,
della costa, dei fondali, delle correnti. La parte pratica si è
conclusa con i moderni sistemi di respirazione artificiale e con una
brillante esercitazione di lancio del salvagente, alla quale hanno
partecipato tutti i bagni presenti. Mario Bartoletti e Benito
Giuntini, hanno lanciato con precisione e velocità oltre i 15 m il
prescritto salvagente munito di 30 m di sagola, del peso di cinque
chili e mezzo. Un vero "exploit" atletico! E' ben fatto che questa
prova sia compresa fra quelle prescritte per il diploma. Si è
parlato anche dalla partecipazione ai prossimi Campionati Italiani
di Salvamento di Trieste ai quali, già negli anni passati i
nuotatori e salvatori di questa costa, ottennero un'ottima
affermazione. Alla utile e interessante riunione a cui ha
presenziato numeroso pubblico, che non si stancava di esternare il
suo appezzamento per quanto la Società di Salvamento, si adopera per
una sempre maggiore sicurezza dei bagnanti, presenziava nel Delegato
di Spiaggia e comandante del Nucleo della Guardia di Finanza,
maresciallo Romano, con il comandante della stazione dei carabinieri
e della pubblica sicurezza. (La Nazione)
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26 agosto 1959 - Un progetto che rovinerebbe la più bella
spiaggia di Castiglioncello;
Se venisse costruito il molo diga per trasformare «Bagnetti» in un
porticciolo, verrebbe meno al paese la migliore risorsa balneare.
Habent sua fata anche le spiagge e le
stazioni balneari, che sono tanta parte della vita economica,
igienica e turistica italiana. Rare sono quelle che riescono a
svilupparsi senza perdere il loro carattere originario, a farsi
sempre più accoglienti senza diventare volgarmente mondane. Fra le
innumerevoli località balneari della costa tirrenica a sud di
Livorno, ha acquistato una simpatica rinomanza Castiglioncello: fu
scoperta nell'ultimo trentennio dell'Ottocento da pittori e
scrittori geniali. Poi cominciò ad attirare colonie dl bagnanti
sempre più numerose dalla Toscana e da Roma, popolando di villini e
di alberghi la sua bella pineta; ebbe il suo maggiore sviluppo fra
le due guerre, sempre conservando il suo carattere di distinzione,
respingendo forme chiassose di pubblicità e contenendo nella giusta
misura l'invasione turistica e mondana. La verde penisoletta,
spingendosi nel mare sfrutta e perpetue brezze marine ed offre ai
bagnanti alcuni brevi tratti di spiaggia, metà arenili, metà
scogliere, del quali il tratto più ricercato, più comodo, è quello
chiamato per antonomasia
«Bagnetti»;
una piccola mezzaluna sabbiosa lungo la quale al svolge la fila
delle cabine: uno dei migliori impianti del genere. Preziosa
spiaggia e già appena oggi sufficiente alle crescenti richieste
della clientela balneare composta di famiglie distinte e
generalmente ben provviste di prole; che vanno in cerca pertanto di
tranquillità, sicurezza e onesta comodità, così come da decenni
viene loro offerto da
Castiglioncello.
Ma oggi questa spiaggia è minacciata e con essa la vita stessa del
Paese.
C'è il progetto, pare, di colmare e rafforzare la piccola scogliera,
forse residuo d'un moletto etrusco, che protegge i
«Bagnetti»
contro la furia del libeccio senza impedire il salutare ricambio
delle acque né alterare il naturale aspetto della piccola cala
lunata. Si tenderebbe, con la costruzione d'un vero molo, a
trasformare la cala in un porticciolo per comodità delle
imbarcazioni da diporto, a vela e specialmente - da qualche tempo -
a motore, il cui numero va crescendo in modo allarmante.
Un'idea da riprendere
Già oggi i bagnanti, specialmente ragazzi e bambini, inciampano
nelle ancore e nelle corde, devono inghiottire nafta e residuati
della combustione dei motori e compiere talora vere acrobazie per
sottrarsi al pericolo delle eliche e agli investimenti. Se si
realizzasse il progetto del molo, i diritti dei bagnanti verrebbero
deflnitivamente sacriflcati, con l'inevitabile crisi dell'intera
colonia balneare estiva. Mentre già si delinea il problema della
relativa ristrettezza del tratti sabbiosi dei litorale
castiglioncellese in proporzione del crescente numero dei bagnanti,
con la trasformazione dei «Bagnetti»
in un vero porto si verrebbe a togliere al paese la migliore se non
unica risorsa balneare, snaturandone il carattere, perché è certo
che l'immensa maggioranza dei frequentatori viene a Castiglioncello
per godere della spiaggia e del bagno, mentre l'uso di imbarcazioni
(specie a motore) è solo un sovrappiù e riguarda un numero
ristrettissimo di persone.
Né con questo si vuol negare ai possessori di motoscafl o di velieri
e ai pescatori dilettanti (si noti che la zona non è affatto
pescosa) il diritto di chiedere la costruzione d'un piccolo porto
sportivo in questi paraggi. Anni addietro si era studiata (pare con
la spesa iniziale di un milione e mezzo rimasta inutilizzata la
possibilità di creare un piccolo porto-rifugio nella prossima località
detta Portovecchio: è un'idea da riprendere ove si voglia risolvere
la questione conciliando le richieste del proprietari di natanti coi
diritti tradizionali della colonia balneare; ma il
riempire di brutti massi, come si era cominciato a fare la diga
naturale dei «Bagnetti»,
mentre non
raggiungerebbe lo scopo di assicurare una degna e comoda sede alle
imbarcazioni, distruggerebbe senz'altro la zona balneare sulla quale
si basa la tradizionale fortuna di Castiglioncello, renderebbe vano
lo sforzo di chi ha creato l'ottima attrezzatura delle cabine,
provocherebbe la fuga di centinaia di famiglie, sarebbe press'a
poco, la finis Castiglioncelli , e tutto ciò senza una vera
ragione plausibile, per la tendenza a risolvere i problemi nel
modo più semplicistico, senza calcolare le fatali conseguenze. La
questione è interessante anche perché rientra nel metodo comunemente
invalso di creare il fatto compiuto trascurando obiezioni ed
evitando discussioni. I primi tentativi di rafforzare la diga sono
stati fatti col benestare della Capitaneria di porto di Livorno.
L'unica soluzione
In un paese come il nostro, dove non si può costruire una baracca
senza il consenso di dieci o dodici uflici comunali, provinciali e
ministeriali, è dunque lecito alterare la fisionomia d'una spiaggia
e trasformarne l'uso, di punto in bianco,saltando sopra i pareri, i
consensi e gli interessi di un'intera popolazione?
Ammettiamo volentieri che l'iniziativa del molo sia stata presa in
piena buona-fede, con l'illusione anzi di giovare al paese, perché
in realtà l'esistenza d'un piccolo`porto-rifugio in questo scoperto
tratto della costa sarebbe assai utile; ma non est hic locus.
La destinazione della cala dei
«Bagnetti»
a spiaggia
balneare è l'unica possibile; già oggi si e creato, purtroppo, come
abbiamo detto, un regime ibrido e che può diventare pericoloso e
richiede una
più severa regolamentazione: la costruzione del molo-diga lo
aggraverebbe, invece, in modo disastroso.
Le autorità competenti e le associazioni interessate devono
riprendere in esame il problema con larghezza di idee, tenendo conto
tutti gli elementi tecnici ed economici. Soluzioni empiriche e
affrettate sono da sconsigliare quando ne va di mezzo l'interesse di
una delle più piacevoli località balneari del Tirreno, in pieno
sviluppo turistico, assicurato dall'amenità del luogo e dall'ingegnoso
e signorile organizzazione recettiva. L'opera di alcuni decenni
potrebbe andare presto perduta, a vantaggio di altre località
concorrenti pur meno ricche di bellezze naturali e di belle
tradizioni. V.A.
(Corriere della Sera) |