Vada ieri

1950 - Baldo Marzi con il "triciclo-barca-gelateria"
  L'idea della barca-gelateria era partita dal fratello Quinto, ma Baldo l'aveva riveduta e corretta prima a pedali, poi a motore, per allargare il "giro" fino ai palazzoni lato mare a Rosignano. A prua il vaso finto-argento con i fiori freschi, la scatola in vetro dei coni e la sorbettiera. Non si vede la famosa trombetta, segnale per tutti i ragazzi di Baldo in arrivo e di chiedere 10 lire alla mamma.
                                           
Storia del Carretto di gelati
Agli inizi del '900 comincia a diffondersi il gelato grazie ai "carretti" e grazie, anche, ad un certo Giovanni Torre nato in un antico borgo vicino a Sanremo che, di ritorno da Parigi dove aveva conosciuto le "parigine", le antenate dei nostri coni gelato, s'inventò il commercio ambulante di gelati racchiuso tra due wafer. Ma i primi carretti del gelato sfrecciavano già nella Roma antica. Comunque, uno dei primi documenti storici in cui si parla di "gelato" è di un poeta greco vissuto ad Atene intorno al 500 a.c., che racconta quanto fosse in uso presso i greci e quanto a loro piacesse preparare bevande rinfrescanti con succhi di frutta come il limone, arricchito con miele, succo di melagrana, e naturalmente neve o ghiaccio. I primi a proporre una sorta di gelato, somigliante a quello che noi conosciamo, furono i Romani. Lo testimonia una ricetta di Plinio il Vecchio che insegna come mescolare ghiaccio tritato con miele, succhi di frutta e altri ingredienti e parla anche, di un attivo commercio di neve dal Terminillo, dal Vesuvio e dall'Etna. Ma venendo ai giorni nostri e al discorso del carretto di gelati, anche a Carpi, nel '900, il carretto del gelato girava per le vie della città e della campagna, portando il gelato di casa in casa, al grido di: -Gelati, gelati... bambini piangete che la mamma ve li compera! Era un semplice carretto di legno con le ruote e l'attacco per la bicicletta, che lo spingeva, e offriva solamente 3 o 4 gusti (crema, nocciola, cioccolato, vanigila) ma, i bambini impazzivano per quell'omino portatore di bontà.

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