Enea e la sua “BARACCHINA”
Dietro la chiesa, dopo la Torre, sulla Via di Marina, a sinistra, poco
prima della spiaggia, c’era la baracchina di Enea. Enea era un vecchio
lupo di mare, cuoco di bordo di non so quante navi; lui rammentava di
aver scorrazzato in lungo e in largo da un capo all’altro di porti
lontani.
Secco, aggrinzito nella pelle riarsa dal sole, piccolo di statura,
arguto e svelto, si era attrezzato la sua baracca, in muratura. A sud,
allineate, c’erano già quelle degli altri pescatori; lui, in aggiunta vi
aveva fatto un recinto di canneggiole, come le chiamava ed avviò il
minuscolo ambiente ad uso di ristorazione e cucinava.
Il profumo del pesce che veniva dal cannicciato era proprio invitante e
non gli mancavano i clienti, del resto gliene bastavano pochi, anche per
lo spazio limitato, ma buoni.
Spesso c’era un certo movimento di polizia. Quando mi commissionò un
progetto di trasformazione, alla fine degli anni cinquanta, mi confidò
che il Presidente della Repubblica, Gronchi, grande amante della sua
cucina, andava da lui spesso a gustare il risotto alla valenciana che
era la sua specialità.
(da: Quaderni vadesi 10 a cura di Gianfranco
Vallini) |