Vada la bonifica
La sala pompe al Mulino a Fuoco

L'interno della sala pompe attuale, attrezzata con elettropompe centrifughe verticali da 700 lt/s di portata ciascuna per un totale di 7500 m3/h. Le pompe intervengono automaticamente e progressivamente in funzione dell'aumento di livello della vasca d'acqua sottostante. Nel riquadro in alto a destra il pannello elettrico di alimentazione motori ed in basso il gruppo elettrogeno che parte automaticamente e sopperisce in caso di mancanza corrente. Nonostante l'elevata portata del pompaggio, si è reso necessario l'aumento di potenza delle pompe per cercare di evitare allagamenti dovuti a condizioni meteo eccezionali come quelli del settembre 2006 e 2009. Nel 2011 viene eseguita la sostituzione e la messa a norma degli impianti elettromeccanici delle idrovore per migliorare la sicurezza sul territorio con   la sostituzione completa dell’impianto elettrico dalla relativa cabina di corrente in media tensione fino ai quadri di controllo relativi al funzionamento delle idrovore. Gli impianti sono stati dotati di moderni sistemi di gestione e di controllo, tramite programmi computerizzati abbinati a dispositivi di sicurezza meccanici. Sono controllabili in remoto grazie alle connessioni via telefono e sono dotati di generatori ausiliari di corrente di nuova concezione capaci di rimanere autonomi per 48 ore a pieno regime.
 
Nella seconda metà dell’800, Leopoldo II Granduca di Toscana completò la bonifica dell’area di Vada e Collemezzano, iniziata con un processo di colmata, che si completa con l’innovativa tecnica del prosciugamento meccanico effettuata tramite pompe di sollevamento, azionate da una macchina a vapore costruita a Livorno. L'impianto leopoldino è stato sostituito più volte fino alla realizzazione dell'attuale risalente ai primi anni 90. Nel 1933, per effetto del R.D. 215, nasce il consorzio di Bonifica di Vada e Collemezzano, ente di diritto pubblico che opera su un territorio di circa 4.600 ettari, dei quali 2.700 nel Comune di Rosignano Marittimo e 1900 siti nel Comune di Cecina, in cui si distingueva un reticolo da scolo meccanico di 10 km da uno a scolo naturale di 60 km, e circa 27 km di strade consortili. A seguito degli eventi alluvionali dei primi anni 90 la Regione Toscana vara la Legge34/94 con cui, di fatto, identifica nei consorzi gli strumenti operativi per la manutenzione idraulica dei canali di bonifica e dei corsi d’acqua di terza categoria. Il Consorzio delle "Colline Livornesi" è stato istituito dal Consiglio Regionale della Toscana, nel 1999, affidandone la gestione all’esistente Consorzio di Vada e Collemezzano. Le "dimensioni" del nuovo consorzio sono delimitate a Nord dal Torrente Ugione, a sud dal Fiume Cecina e verso l’interno dalle colline Pisano-Livornesi, per un’estensione totale di circa 35.000 ettari. Attualmente sono circa 450 i km di torrenti, fossi e canali che costituiscono il reticolo idraulico principale all’interno del comprensorio. Tra questi 140 km sono classificati in terza categoria idraulica, quindi di particolare importanza e pericolosità.
(Cenno storico dal sito "Consorzio di bonifica)

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