Vada S. Gaetano
   Scavi 2018

         Vada, il centro della produzione di sale durante l’Età del Ferro.
Un villaggio specializzato nella produzione di sale risalente all’ Età del Ferro, vale a dire tra il IX-VIII secolo a.C., è emerso nel corso di una campagna di scavi condotta quest’estate dall’Università di Pisa a Vada. Gli scavi, che hanno visto la partecipazione dei giovani archeologi allievi dei corsi di laurea in Beni culturali e Archeologia, hanno portato alla luce i frammenti di numerosi grandi contenitori e sostegni per focolari che servivano appunto per bollire l’acqua salmastra e, quindi, ricavare il sale. «La scoperta rivela che le dune costiere su cui poi vennero costruiti gli edifici romani erano in precedenza occupate da un insediamento dove si produceva sale, a conferma della lunga storia della vocazione produttiva di questo territorio – ha spiegato la professoressa Simonetta Menchelli dell’Ateneo pisano –. Infatti, quando Rutilio Namaziano nel 417 d.C. visitò Vada documentò proprio la presenza di saline in piena funzione. La produzione continuò anche in età medievale, menzionata in numerosi documenti d’archivio. Il sale ha poi accompagnato la storia del distretto volterrano sino ai nostri giorni, come dimostrano gli attuali stabilimenti di Saline di Volterra». Le ricerche degli archeologi hanno, inoltre, portato alla luce anche i resti di alcuni edifici di epoca romana fra cui delle botteghe, in una delle quali è stato individuato un forno da pane; è venuta alla luce persino una schola, vale a dire la sede di rappresentanza di una delle corporazioni che gestiva le attività economiche di Vada Volaterrana, costituita da più ambienti pavimentati in marmo fra cui una grande esedra semicircolare. (
Rivistanatura.com)
2024 - L'area archeologica ha raggiunto oltre 4,6 ettari di estensione - Ecco i risultati della campagna di scavo svolta a luglio 2024.
Fontane, cisterne e vecchie monete, ma anche ville e perfino interi quartieri. È scavo dopo scavo che, anno per anno, viene aperto lo scrigno della Storia. Ecco, dunque, ciò che resta di Vada Volaterrana ed ecco riaffiorare i reperti dall'area archeologica di San Gaetano. E, in particolare, un grande edificio di rappresentanza e un magazzino. Perché questo è stato trovato nel corso della campagna di scavo 2024, svolta a nord e a sud di via del Porto. A nord, nello specifico, è stato riportato alla luce un grande edificio con due aule circolari, rivestite e pavimentate con marmi, risalente al periodo compreso tra il II e il III secolo dopo Cristo e utilizzato per funzioni di rappresentanza. Qui dentro passavano i personaggi altolocati dell'epoca, che svolgevano in questo luogo le loro attività economiche e sociali. Ma non solo. A sud di via del Porto gli studiosi hanno scoperto un magazzino specializzato per attività varie, con almeno undici ambienti dotati di vasche, canalette per scarico acqua e anche di una cisterna. All'interno del magazzino sono state poi individuate le tombe di un adulto in cassa litica e tegole e di un bambino dentro un'anfora, databili alla fine del VI-VII sec. d.C. Gli scavi sono stati portati a termine grazie alla collaborazione tra il dipartimento Civiltà e Forme del Sapere dell'università di Pisa, il Comune di Rosignano Marittimo mediante il museo civico archeologico, la Sabap Provincia di Livorno e la società Ineos Manufacturing Italia, proprietaria dell'area archeologica. Sul campo ha lavorato il team della professoressa Simonetta Menchelli con Silvia Marini, Paolo Sangriso e Domingo Belcari. Alle attività, oltre a studenti dell'università di Pisa, hanno partecipato studenti europei ed extraeuroperi della Vada Volaterrana Summer School, con il professor Stephen Carmody della Troy University (Stati Uniti). Con la campagna di scavi del 2024 l'area archeologica di San Gaetano ha raggiunto oltre 4,6 ettari di estensione. E costituisce soltanto uno dei quartieri dell'antica Vada Volaterrana. Le indagini georadar, infatti, hanno individuato una continuità di edifici e di approdi lungo la costa fra i fiumi Fine e Cecina, che verranno scavati nelle prossime campagne. (Il Tirreno 27/luglio/2024)

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