In località S. Gaetano sono stati
effettuati scavi dal Gruppo Archeologico (anni '70:
piccole tenne e settore Ovest degli horrea) e dal Dipartimento di Scienze
Storiche del Mondo Antico dell'Università di Pisa (dal 1982: indagini
strati grafiche nelle piccole terme; settori
Sud ed Est degli horrea: grandi terme; macellum
(?). Se ne ricava quanto segue: nel corso
della seconda metà del I sec. d.C., sulla
sabbia del cordone costiero, vennero costruiti, in base ad un piano
organico, un edificio termale (piccole terme: A), in prossimità della riva
antica; horrea (magazzini: B), ad Est delle
precedenti; un macellum (?) (mercato (?);
C); ai primi decenni del II sec. d.C. si data un grande edificio termale
(D), inserito nel medesimo piano organico e
ubicato a Sud-Est degli horrea e a Sud del
macellimi
(?). La tecnica edilizia appare omogenea in
tutti gli edifici citati. Le fondazioni sono lineari continue, costituite
da conglomerato cementizio (opus caementicium)
gettato entro trincee scavate nella sabbia umida. Il conglomerato è
composto da caementa (ciottoli fluviali di
calcilutite, scaglie di panchina e
scarsissimi frammenti laterizi) legati da
malta biancastra a grana fine. In tutte le fondazioni perimetrali e in
alcuni settori di quelle interne, il piano di appoggio è costituito da
grossi ciottoli (cm 20x30 circa)
giustapposti, che davano alla struttura maggiore elasticità e resistenza,
nonché efficace drenaggio nel caso di acque sotterranee. L'alzato dei
muri, conservato per un'altezza massima di circa 50 cm, è in opus
vittatum (nucleo in opus caementicium)
e paramento in blocchetti parallelepipedi di panchina (cm 24x12x12 circa)
disposti in filari regolari.
- Nei settori conservati per la massima altezza, i muri presentano sulla
sommità un piano costituito da tegole lunghe 60 cm, riempite con grossi
frammenti di tegole fratte, legate con malta. Su tale piano, che
evidentemente serviva come isolante dall'umidità, poggiava la parte
superiore dell'alzato, di cui però non rimangono resti nella collocazione
originaria: la parte più alta dei muri, infatti, era costituita da argilla
messa in opera pressata entro cassaforme o, più probabilmente, sotto forma
di mattoni "semicotti", cioè lasciati indurire al sole e non cotti in
fornace. Poiché costituito da materiale deperibile, l'alzato è andato
distrutto nel corso del tempo, soprattutto in seguito all'azione degli
agenti atmosferici: da tale distruzione derivano i consistenti strati di
argilla informe di colore grigio-giallastro, individuati nel corso degli
scavi. La copertura dei vani quadrangolari degli horrea era in travi
lignee a doppio spiovente, su cui poggiava il manto di tegole e coppi. Gli
edifici termali dovevano essere coperti, a seconda dell'uso dei vani, in
parte con la stessa tecnica, in parte con volte.
ll macellum (?), con tutta probabilità, aveva una copertura a volta, che
insisteva su pilastri. |