Rosignano Solvay oggi

L'impianto Maricoltura al Lillatro, per l'allevamento degli avannotti

                                  GLI IMPIANTI DI ACQUACOLTURA
Maricoltura Solvay e Comune di Rosignano hanno firmato il 12 gennaio 1995 una convenzione per la realizzazione di un impianto di acquacoltura al Lillatro, sulla base di tecnologie sviluppate in dieci anni di ricerca negli impianti pilota all'interno dello stabilimento di Rosignano. Sorge su un’area di oltre 10.000 metri quadrati di proprietà Solvay. Il progetto prevede di produrre un milione di avannotti all’anno di pesce pregiato (spigola e orate), a cui si aggiungerà, in un secondo tempo, la produzione di novellame di gambero. Gi avannotti verranno venduti ad allevatori per la fase successiva fino ad ottenere pesce da immettere sul mercato. Le produzioni avverranno sfruttando calore prodotto dallo stabilimento Solvay e non completamente utilizzato: una parte dell’acqua calda in uscita dalle torri di refrigerazione dello stabilimento sarà convogliata infatti all’impianto di acquacoltura per ottenere la temperatura ottimale alla crescita degli avannotti. Questa soluzione ha consentito a Maricoltura di ottenere un finanziamento regionale in base alla normativa vigente sul recupero energetico. Nel comune di Rosignano M.mo oltre a questo del Lillatro è presente l'allevamento di Vada per pesci da pesca sportiva (Carpe).
                                  
IL POLPO DA RECORD ALLEVATO QUI
E’ locale il polpo in allevamento più longevo al mondo. Alcuni esemplari della specie “octopus vulgaris”, allevati in cattività nell’ambito di una sperimentazione condotta dalla Maricoltura di Rosignano Solvay, hanno infatti raggiunto i cinque mesi di vita contro i 60 giorni raggiunti al max dal polpo in cattività. Il record è venuto fuori, nell’ambito di un progetto di ricerca cofinanziato da Arsia Toscana e apre nuove prospettive al comparto dell’acquacoltura con la possibilità di differenziare le produzioni. L’esito della ricerca è stato presentato nel corso di un convegno a cura di Arsia, a Piombino. Il risultato è frutto di tre anni di ricerche e apre concrete possibilità di allevamento di questa specie negli impianti di acquacoltura. Ma in un’ottica di produzione finalizzata al mercato tra gli aspetti critici resta la messa a punto della parte nutrizionale.
 Fra gli aspetti positivi c’è invece sicuramente la grande adattabilità del polpo alla cattività e gli elevati indici di accrescimento della specie con un’alta sopravvivenza delle paralarve oltre i 35-40 giorni. Oltre all’allevamento sperimentale del polpo, condotto dalla Maricoltura locale, nel corso del convegno sono stati presentati i risultati dei primi allevamenti di ostrica piatta, lo studio di fattibilità per quelli di telline e vongole, le possibilità di incrementare le produzioni marine offshore e le pratiche di acquacoltura biologica. Tra le sperimentazioni in corso, nelle vasche della Agroittica Toscana a Piombino, quella della ricciola (nome scientifico “seriola dumerili”) per cui si stanno verificando una buona adattabilità alla cattività ed elevati indici di accrescimento. Gli esemplari hanno un peso di 8 chili, il passo per la riproduzione in cattività è però ancora lungo. A differenza del settore dei mitili, praticamente inesistente, il settore dell’acquacoltura in Toscana conta oltre trenta impianti, di cui 25 di acqua dolce, con una produzione annua di 4.000 tonnellate di pesce, di cui il 68% proveniente da allevamento di specie marine.
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