Rosignano Solvay ieri

Con questo mezzo il Monte alla Rena pian piano è scomparso...ciminiere sullo sfondo, elemento chiave per mettere in moto una macchina tanto operosa quanto improvvisata.

          Dal Monte alla Rena alla...maccheronata.
L'area del Monte alla Rena era accessibile solo dalle vie che si dipartivano da via del Littorale cioè via Mascagni, via del Fante, via Leoni (oggi Berliguer). Da qui passavano i barrocci dei 6-7 barrocciai della zona compresa fra Vada e Castiglioncello. Sosta al casotto del sorvegliante, dipendente dei Berti-Mantellassi, proprietari dell'area e poi al carico fatto solo a braccia e pala. Tutte le case della zona sono state tirate su con sabbia di mare anzichè di fiume, inadatta perchè almeno in parte salata, ma certamente più comoda e quindi economica. Un secondo grosso trasferimento di sabbia c'è stato verso i nuovi Canottieri Solvay per creare la spiaggia al bagno aperto nel 1938 nella posizione attuale. Così locande e negozi aprono con tutta fretta ed i permessi di costruzione vengono concessi senza formalità ad ogni richiedente purchè costruisse allineato con le case adiacenti. Intere famiglie, gruppi di amici o parenti scambievolmente, tutti mobilitati per tirar su quattro stanze nel solo piano terra. Bastava trovare un pezzo di terra dal mitico nome "presella", generalmente di 20x20 metri al costo di 2000/2500 lire il metroquadrato. Si andava dal proprietario del terreno per fare una scrittura, il compromesso, pagare un acconto, poi il contratto, il picchettamento dell'area, il progetto appena abbozzato e si partiva con la costruzione, con la collaborazione di donne e ragazzi. Il sabato e la domenica con la betoniera prestata per arrivare prima possibile alla bandiera sul tetto! Era il simbolo del prevalere della volontà sulla inerzia, della vittoria sulla sconfitta, del nascente patrimonio immobiliare, del riscatto e poi...Tutti quelli, che allora ebbero il coraggio, poterono farsi la casa. La legge Tupini, dava una mano importante, esoneri d'imposta, mutui facilitati, e poi "la quindicina" sempre puntuale sulla quale contare
(dal nome della retribuzione bisettimanale dell'azienda). Raggiunta la copertura, ogni copertura, simbolo di protezione e di riparo, voleva la bandiera tricolore sul punto più alto del nuovo edificio. Era anche il felice momento della maccheronata, residuo delle belle abitudini di campagna in occasione della trebbiatura, coi maccheroni fatti in casa dalla nuova padrona... Nel 1913 se ne contavano 32, delle quali 23 già completate ed abitate. La popolazione presente al 31/12/1913 è di 1.019 abitanti.

Rosignano Solvay ieri