Il
Parco Industriale
Solvay è
presente a Rosignano dal 1912,
quando venne firmato il
contratto d’acquisto relativo
all’area designata per la
costruzione del primo nucleo
della fabbrica.
Oggi si estende all'incirca per
2400 m. in direzione est-ovest e
1200 m. in direzione nord-sud,
occupando un'area effettiva di
circa 140 ha.
Lo stabilimento di
Rosignano, ha assunto le
caratteristiche di un vero e
proprio Parco Industriale che
conta complessivamente circa 650 addetti diretti e circa
400 addetti di imprese
fornitrici di beni e servizi
(per un totale di oltre 1.000 persone.
1500 con S.Carlo e Ponteginori), e mette a
disposizione dei propri clienti
utilities, competenze tecniche,
servizi e infrastrutture.
Fanno parte del Parco
industriale le seguenti Società:
- Solvay Chimica Italia S.p.A
Società per Azioni controllata
al 100% da Solvay S.A., holding
del Gruppo Solvay.
Produce carbonato di sodio e
derivati, prodotti dorati e
derivati, perossidati; svolge
attività di
Ricerca nel settore
dell’Elettrolisi; gestisce
servizi tecnici e
amministrativi. Nei cantieri di
Ponteginori e San Carlo cura
rispettivamente l’estrazione del
salgemma e della pietra
calcarea.
- Solval S.p.A.
Solvay Valorizzazione Alcali,
una Società per Azioni,
controllata al 100% da Solvay
SA., che raggruppa le attività
di recupero dei residui sadici
derivanti dalla depurazione dei
fumi industriali con tecnologia
NEUTREC.
- Ineos Polyolefins
100% da tale gruppo, si occupa
della produzione di Polietilene
Alta Densità e dell’attività di
Ricerca nel settore delle
Poliolefine (che a Rosignano si
svolge nell’unità di ricerca
denominata FEX).
- Officina 2000 S.r.l.
Società nata nel settembre 2000
dalla Joint Venture tra Solvay e
OMP (Officine Meccaniche di
Precisione), si occupa della
manutenzione degli impianti, di
progettazione e realizzazione
nel settore della meccanica e
degli apparati per la
macinazione del bicarbonato.
- Rosen S.p.A.
Fa parte del Gruppo
internazionale Electrabel/Suez;
gestisce la Centrale Turbogas,
basata sui sistema a
cogenerazione ad alto
rendimento, che è entrata in
funzione nel settembre 1997 con
una potenza elettrica di 356 MW
e una produzione nominale di
vapore di 410 t/h, utilizzato
nei processi dello stabilimento
Solvay.
- Roselectra S.p.A.
Fa parte della joint venture
AceaElectrabel fra la stessa
Electrabel e Acea di Roma;
gestisce la nuova Turbogas da
400 MW. La centrale, oltre a
garantire allo stabilimento
l’energia elettrica, fornisce la
rete nazionale dando così un
contributo alla domanda
crescente di energia elettrica e
portando ripercussioni
economiche positive a livello
locale.
Nel Parco industriale di
Rosignano le attività produttive
di Solvay e Innovene sono
affiancate da un’intensa
attività di ricerca, allo scopo
di mantenere ai massimi livelli
il grado di innovazione e
competitività della tecnologia e
dei prodotti, nonché di
garantire livelli crescenti di
compatibilità ambientale. Tra le
diverse attività produttive,
condotte nell’ambito dello
stabilimento esistono delle
forti interazioni: spesso il
prodotto finito di una di esse
costituisce la materia prima di
un’altra. Questo rende il Parco
Industriale di Rosignano un
complesso a forte integrazione
tecnica ed economica, per cui la
presenza di ogni attività
produttiva è funzionale al
corretto ed economico
funzionamento dell’attività
dell’intero stabilimento.
2016 Solvay
investe a Rosignano 115 milioni
Un piano, tra investimenti diretti, indiretti ed
agevolazioni minsteriali, che vale 223 milioni
di euro. La Regione Toscana, il Ministero per
lo sviluppo economico e il Gruppo Solvay hanno
firmato a Roma, presso il Mise, un protocollo
di intesa che sancisce la permanenza della
multinazionale a Rosignano e dà il via a
investimenti per 115 milioni di euro, aprendo le
porte del parco industriale ad altre imprese.
Solvay
investirà 75 milioni di euro per rinnovare i
propri impianti, 40 milioni saranno investiti
nell'area da Siad spa, il gruppo italiano che
produce gas tencici, mentre le agevolazioni
pubbliche concesse alla Solvay da parte del Mise
e della Regione ammonteranno a 108 milioni di
euro (10,8 all'anno) da qui al 2026.
Il valore
delle firme poste sul Protocollo dal presidente
della Toscana, Enrico Rossi, dal sottosegretario
allo sviluppo economico, Ivan Scalfarotto, e
dall'amministratore delegato di Solvay Group,
Jean Pierre Clamadieu, è quindi di 223 milioni
di euro, tra investimenti e aiuti di Stato.
"Questa
operazione alla quale abbiamo lavorato a lungo,
concordemente e direi con efficacia – spiega il
presidente Enrico Rossi – ci permette di
cogliere tre obiettivi strategici: fare in modo
che Solvay resti a Rosignano scongiurando il
pericolo di delocalizzazione della produzione;
mantenere i livelli occupazionali e continuare a
dare lavoro ad almeno 1.500 addetti; pensare
addirittura ad una crescita occupazionale e
produttiva, favorendo l'insediamento di nuove
imprese in questo polo produttivo".
"Direi -
aggiunge Rossi - che siamo di fronte ad una
delle operazioni più riuscite del nostro
programma di rilancio della nostra costa.
Abbiamo scongiurato una crisi generale del parco
industriale di Rosignano, visto che dalla
presenza della Solvay dipendono anche le
attività di Ineos, Inovyn e dell'indotto".
Con il
Protocollo il Gruppo Solvay si impegna a
realizzare tre progetti energetico ambientali.
Circa 40 milioni di euro verranno investiti per
rifare la obsoleta centrale a cogenerazione
Rosen con l'acquisto di una nuova turbina e il
rifacimento impiantistico che aumenterà il
rendimento della centrale destinata a produrre
energia elettrica sufficiente ad alimentare
l'intero polo industriale, e ne migliorerà
l'impatto ambientale grazie al minor consumo di
gas e ad una riduzione dell'anidride carbonica
emessa pari a 540.000 tonnellate l'anno.
Richiederanno invece investimenti
rispettivamente per 12 e 2,7 milioni di euro il
cosiddetto "Progetto salina", ovvero la
costruzione del nuovo impianto di trattamento
degli effluenti liquidi, e la realizzazione di
una nuova torre di raffreddamento.
Grazie a
"Salina" sarà possibile abbattere il tenore di
ammoniaca e i metalli pesanti emessi dalla
sodiera, oltre a ridurre i consumi di vapore,
sale e acqua dolce. La nuova torre di
raffreddamento dell'acqua dolce sostituirà
quella ormai obsoleta costruita negli anni
Cinquanta, garantirà un minore impatto visivo,
ridurrà il consumo di energia elettrica fino al
10% e consentirà all'impianto di consumare 470
tonnellate di vapore in meno all'anno.
Altri 20
milioni di euro Solvay li destinerà a realizzare
due nuove linee per la produzione di acqua
ossigenata purissima, destinata al mercato
dell'elettronica. Andranno ad affiancarsi alle
due linee già annunciate nell'estate scorsa.
"L'Accordo sottoscritto al Mise - ha spiegato il
sindaco di Rosignano Alessandro Franchi - è
importante soprattutto per due ragioni: perché
consente di dare stabilità alla presenza
dell'industria sul nostro territorio
scongiurando l'eventualità di una crisi, e
perché crea le condizioni per attrarre
investimenti, quindi dà una nuova prospettiva
all'occupazione e accresce la competitività".
"Con la scadenza degli incentivi energetici nel
2017 - ha aggiunto Franchi - correvamo il
rischio che il parco industriale di Rosignano
perdesse competitività e si andasse verso la
progressiva deindustrializzazione. Perciò il
Mise, la Regione e il Comune hanno lavorato per
dare continuità nei prossimi anni alla presenza
dell'industria sul territorio, ma anche per
creare le condizioni per l'insediamento di nuove
imprese: con il bando di Invitalia
sono
disponibili 10 milioni di inves timenti per
realtà che vorranno lavorare nell'area, cui si
aggiungono gli altri 10 milioni di investimento
della Regione"
(Il Tirreno
1 dicembre 2016) |