L'accordo di Programma del 2003
Il 31 luglio 2003 è
stato sottoscritto un Accordo di
Programma tra Solvay, le
Istituzioni locali e regionali
ed i Ministeri dell’Ambiente e
delle Attività Produttive. Tale
Accordo è stato realizzato alla
luce di un quadro normativo, a
livello europeo e nazionale, e
di una serie di Convenzioni a
livello mondiale, che pongono
molta attenzione alla tutela
delle acque e al loro impiego,
nonché alla gestione dei
rifiuti.
Ai fini della riduzione
dell’impatto ambientale dei
processi produttivi attuati
nello stabilimento Solvay di
Rosignano, vengono individuati
alcuni interventi, quali:
— la riduzione dei consumi
idrici e il riutilizzo delle
acque reflue depurate;
— la modifica del ciclo
produttivo finalizzata
all’eliminazione del mercurio
dagli scarichi;
— la riduzione dei solidi
veicolati negli scarichi.
In relazione al primo punto,
Solvay si impegna a sostituire
progressivamente le acque dolci
di falda utilizzate nei processi
produttivi a Rosignano con acque
reflue urbane depurate
provenienti dagli impianti di
depurazione di Rosignano e di
Cecina, per un riutilizzo
complessivo, entro il 2004, di 4
milioni di m3 anno. In relazione
a ciò, l’Accordo prevede
l’impegno ad adottare, entro il
31/12/2004, il progetto ARETUSA
per il riutilizzo delle acque
reflue urbane, per una riduzione
di emungimento da falda pari a 4
milioni di m3/anno. L'impianto è
stato inaugurato nel suo
complesso il 30 maggio 2006 ed
il volume delle acque reflue
depurate riutilizzate nei primi
due anni di utilizzo è stato
inferiore ai 4 milioni di
m3/anno previsti.
(Fonte: Osservatorio
dell’Accordo di Programma, I
fabbisogni idrici industriali
della Solvay di Rosignano. Stato
dei prelievi idrici al 3
1-12-2006).
Per quanto riguarda le
produzioni cloro-soda, l’Accordo
stabilisce l’arresto definitivo
delle celle a mercurio entro il
31/12/2007 e la sostituzione di
queste con la tecnologia delle
celle a membrana, individuata
come migliore tecnica
disponibile (BAT) per il settore
cloro-alcali, ai sensi della
Direttiva IPPC, in quanto
consente di eliminare gli
scarichi di mercurio e le
emissioni e perdite, anche
accidentali. L’impianto è in
funzione da settembre 2007,
mentre le operazioni di
dismissione della vecchia sala
celle a mercurio sono iniziate
nel corso del 2008, secondo un
piano approvato dalle Autorità
competenti.
Per quanto concerne il terzo
aspetto, la riduzione dei solidi
veicolati negli scarichi,
ricordiamo che l’azienda
effettua presso lo stabilimento
di Rosignano la produzione di
soda-Solvay con una capacità
produttiva di 1 milione di
tonnellate/anno e, in relazione
alle caratteristiche del
minerale impiegato e delle
modalità di lavorazione, tale
ciclo produttivo determinava,
alla data di sottoscrizione
dell’Accordo, la produzione di
uno scarto di solidi costituiti
da materia prima naturale
quantificabile in circa 200 kg/t
di soda (quindi, uno scarto pari
a 200.000 tonnellate all’anno).
Solvay si impegna a ridurre il
consumo di materia prima nel
ciclo produttivo della Sodiera
attraverso modifiche nelle
modalità di estrazione e
preparazione del calcare che
consentono di limitare la
formazione di solidi di scarto.
In particolare attraverso
l’ottimizzazione delle modalità
di estrazione in cava e la
modifica della pezzatura del
minerale alimentato alla
calcinazione, nonché mediante il
recupero dei solidi prodotti in
fase di calcinazione e
dissoluzione, attraverso
prelievo e vagliatura dei
cosiddetti malcotti. Attraverso
i suddetti interventi l’azienda
si impegna a conseguire, entro
il 31 dicembre 2003, una
riduzione minima del 10% dei
solidi d scarto prodotti al 15
gennaio 2000, corrispondente
almeno a 20.000 t/anno di
solidi46.
L’Accordo prevede anche che
Solvay si impegni a massimizzare
le attività di recupero,
destinando una quota
significativa dei solidi di
scarto, attualmente convogliati
negli scarichi, all’ottenimento
di prodotti commerciali e
all’impiego come materia prima
in altri cicli produttivi. A tal
fine, entro il 31/12/2003 è
prevista la produzione di
lettiere per piccoli animali e
l’invio in cementificio, ovvero
attraverso altre forme di
utilizzo, di almeno il 20% dei
solidi di scarto prodotti al 15
gennaio 2000, corrispondenti a
circa 40.000 t/anno.
Si stabilisce, inoltre, che lo
scarico a mare delle acque di
processo contenenti i solidi
residui dovrà essere effettuato
massimizzando gli effetti
positivi di ripascimento dei
litorali e minimizzando gli
effetti pregiudizievoli per
l’ambiente.
L’impegno di Solvay per
eliminare gli impatti derivanti
dai solidi sospesi contenuti
negli scarichi si articola come
segue:
— entro il 3 1/12/2002,
riduzione di almeno il 10% dei
solidi, pari ad almeno 20.000
tonnellate, con un massimo
scaricato, quindi di 180.000
t/anno;
— entro il 31/12/2003, riduzione
complessiva di almeno un terzo
dei solidi, pari ad almeno
66.000 tonnellate (max scaricato
134.000 t/anno);
— entro il 31/12/2006, riduzione
complessiva di almeno il 60% dei
solidi, pari ad almeno 120.000
tonnellate (max scaricato pari a
80.000 t/anno);
— entro il 31/12/2007, riduzione
complessiva di almeno il 70% dei
solidi, pari ad almeno 140.000
tonnellate (max scaricato pari a
60.000 t/anno).
Per quanto riguarda lo stato di
avanzamento dei lavori, si nota
che, benché ci sia stata una
diminuzione dei solidi negli
scarichi, siamo lontani dagli
obiettivi fissati dal presente
Accordo: i dati ARPAT, infatti,
registrano, per il 2007, 148.359
tonnellate scaricate.
(Sintesi da: "Solvay in Val
di Cecina" di B.Cheli e B.Luzzati" UniPI)
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