SALUTO DELL’ING. DE
GAUDENZI DIRETTORE DEGLI STABILIMENTI SOLVAY DI ROSIGNANO
Santità, è con commozione e deferenza che Le porgo il benvenuto
dei dirigenti, degli impiegati, degli operai dello Stabilimento
Solvay di Rosignano, grati tutti per aver accolto l’invito di
trascorrere con noi una parte di questo giorno dedicato a S.
Giuseppe patrono dei lavoratori.
La Sua visita Santità, avviene in tal ricorrenza e in un luogo
di lavoro, che richiama Sue dirette personali esperienze
passate, con un preciso significato, avendo Ella nella Sua
Lettera Enciclica del 14 settembre 1981 consegnato al mondo ed
ai cristiani, l’insegnamento aggiornato della Chiesa, per quanto
attiene l’uomo ed lavoro.
Il nodo centrale dell’Enciclica è dato nella definizione del
lavoro come un bene dell’uomo, un bene «degno», cioè
corrispondente alla dignità dell’uomo. L’obbligo morale di unire
la laboriosità come virtù con l’ordine sociale del lavoro,
sottintende che la graduale soluzione della questione sociale,
che continuamente si ripresenta e si fa sempre più complessa,
deve esser cercata nella direzione di rendere la vita umana più
umana. La nostra Comunità di lavoro, inserita da molti decenni
nel territorio livornese, ha vissuto e vive con partecipazione
diretta l’evoluzione dei rapporti sociali, ha sostenuto
l’impatto dei cicli economici non sempre favorevoli, ha adeguato
per quanto possibile la sua realtà. L’azienda, nella ricerca di
questa mutevole realtà, resa spesso più difficile dalla mancanza
di un sicuro riscontro nel quadro dei diritti e dei doveri
tracciati dal legislatore, ha vissuto la tensione sindacale di
questi anni intendendo adoperarsi per il giusto bene che
corrisponde alle necessità ed ai meriti di tutti gli uomini
impegnati nel lavoro. Ma pure in questa naturale dialettica,
sono maturate le condizioni perché le generazioni di uomini,
starei per dire di famiglie, abbiano trovato in questa fabbrica
il modo di una convivenza civile, i mezzi per evolvere
culturalmente, l’ambiente per apportare al lavoro comune il dono
prezioso delle loro personalità.
E il lavoro, arricchito anche da questi apporti, ha perso la
connotazione di gravosità che anche Lei, Santità, ha potuto
conoscere in anni lontani e in altro Paese.
La Sua presenza qui rappresenta un avvenimento storico per
tutti, per gli uomini che sono oggi come ieri in fabbrica, per
la nostra Azienda, per il mondo del lavoro toscano.
Il nostro fervido augurio è che rappresenti un punto di
riferimento per il continuo sviluppo umano e sociale della
nostra Comunità. |