...Le divisioni si potevano notare alla domenica specialmente in
piazza.(...) La campagna si riconosceva subito. Cappello
nero largo. messo pari pari sul capo, cocciato con l’immancabile
patta, che interrompeva la rotondità del copricapo. Pantaloni a
cilindro, la piega non usava, che ricadevano a organino
lungo le gambe perché la cinqhia li reggeva appena alla vita, e
andavano a finire sulla punta delle scarpe di vacchetta. Niente
sciarpa al colletto, camicia di flanella colorata, giacchetta di
fustagno stretta alla vita che ricadeva fuor di misura sui
franchi e tradiva, col taqlio bislacco l'opera della massaia. Vi
erano poi quelli che indossavano la cacciatora. Era di
velluto di Marsiglia, marrone cupo o verde, a seconda de gusti,
a righe grosse cordonate, in rilievo con le ampie tasche sul
dietro.(...) Si poteva star sicuri che quelli della cacciatora
appartenevano alla categoria di chi lavorava sul suo.
S.Saggini in
"Quando la luna sorrise al lampionaio" di Celati-Gattini.
Giardini Pisa 1991
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