CASE DI CASTELLO
Al di là dei valori formali, leggere un monumento
significa capire le esigenze che hanno portato alla sua
edificazione, riscoprire tecniche, mestieri, risorse economiche. Il
progetto "Centri Storici" si propone di realizzare un repertorio di
materiali e modi di costruire dell’edilizia pre-moderna,
nell’intento di colmare il vuoto di conoscenza che affligge la
conservazione del patrimonio architettonico.
Il progetto ha anche l’ambizione di coinvolgere i tecnici e le
maestranze proponendosi come un sussidio tecnico all’attività di
manutenzione, ordinaria o straordinaria che sia, nell’edilizia
storica. Gli ultimi decenni, dominati dalla ricerca e dalla
produzione di materiali “moderni”, hanno infatti determinato un
distacco apparentemente incolmabile tra gli uomini del cantiere da
un lato e le materie e le tecniche costruttive degli edifici storici
dall’altro, distacco che coinvolge in ugual misura produttori e
maestranze, progettisti e direttori dei lavori.
La scomparsa dell’edilizia tradizionale dall’educazione dei tecnici
e dalla pratica della manodopora ha come conseguenza paradossale che
le antiche architetture abbiano da temere più che il degrado,
l’attività di recupero che, quanto più tende al riuso, tanto
più ne distrugge i caratteri propri.
Con questo progetto si vuole favorire una maggiore qualificazione e
acquisizione di più specifiche professionalità legate al territorio
e alle esigenze nei diversi settori artigianali coinvolti, creando
una nuova occupazione anche tramite corsi di formazione
professionale e di specializzazione in quei mestieri scomparsi da
tempo.
E’ certo che in una seconda fase del lavoro dovrà essere promosso il
coinvolgimento dell’Ente Locale con gli artigiani e gli istituti di
credito per arrivare ad un convenzionamento che, da una parte,
coinvolga gli artigiani nella fornitura e nella messa in opera dei
materiali dalle caratteristiche previste dal catalogo, e,
dall’altra, gli istituti di credito per la concessione di mutui a
tassi agevolati a quei cittadini che, nell’interesse generale,
vorranno intervenire sui propri edifici nel rispetto delle
indicazioni del catalogo stesso.
Un primo tassello incompleto di un ambizioso progetto che ha
necessità dell’appoggio dei cittadini degli uomini del cantiere e
delle istituzioni se riusciremo a portarlo a termine sarà la
vittoria di una nuova cultura che riscopre l’antico favorendo nuove
professionalità e creando nuove occupazioni.
I primi interventi di recupero nel Centro Storico di Rosignano
Marittimo risalgono alla fine degli anni ‘70, gli stessi in cui la
Regione Toscana si dotava di una legge (59/1980) grazie alla quale
dava inizio ad una campagna di studi e di rilevamenti che, superato
il concetto di architetture monumentali nobili ed urbane, iniziava a
guardare anche al recupero dell’edilizia minore e ai fabbricati
rurali.
La nuova e diversa attenzione verso ciò che viene oggi definito
patrimonio edilizio è del resto insita anche nei termini usati dalla
nuova legislazione statale, non più Belle Arti ma Beni Culturali. Da
un concetto estetizzante e formalista dell’opera, si passa al
riconoscimento di valori culturali, sociali etici del manufatto.
Oggi, al concetto di bene culturale si aggiunge quello, sempre più
in uso, ed economicamente connotato di risorsa. Se il primo
passaggio rifletteva il riconoscimento di un pari diritto alla
tutela e alla salvaguardia di un monumento e di una casa rurale, il
secondo riflette l’allargarsi dello sguardo dalle architetture alla
complessità del territorio, costruito o meno, in cui si collocano.
Il territorio sul quale viviamo è un palinsesto: ogni società che
visi è succeduta ha cancellato le opere precedenti che non servivano
più, ha conservato quelle utili salvandone o modificandone le
funzioni, ne ha costruite di nuove. Le architettura sono, al di là
dei valori formali i segni tangibili di questa storia, del rapporto
dell’uomo con l’ambiente circostante, delle attività, delle società,
delle economie. Leggere un monumento significa capire le esigenze
che hanno portato alla sua edificazione, riscoprire tecniche,
mestieri risorse economiche, rapporti di produzione. Salvarlo,
insieme agli altri segni impressi sul paesaggio, significa
valorizzare e salvare un’identità culturale, riconoscere e salvare
le differenze, le specificità, le ricchezze dei diversi territori.
Di fronte al pericolo dell’appiattimento, dell’omogeneizzazione in
basso che sta coinvolgendo anche l’edilizia, con il dilagare di
materiali e tecniche massificate, semplicistiche, di basso costo,
"funzionali” e la conseguente perdita di conoscenze e di abilità, è
il momento di riscoprire le vocazioni dei singoli contesti di
ritrovare quella geografia economica e culturale del nostro paese
che individua in ogni territorio le vocazioni le tipologie, le
tecniche, i mestieri i materiali più adatti. Tornare nel solco della
tradizione non vuol dire fossilizzarsi bloccare la crescita del
territorio, ma riscoprire i caratteri per poter consapevolmente
indirizzare le scelte di sviluppo urbanistico ed architettonico.
In quest’ottica si muove il progetto finalizzato Centri Storici. Non
si vuole con esso creare nuovi vincoli ma favorire, negli enti e nei
cittadini la consapevolezza della loro storia, la riappropriazione
culturale delle proprie origini la volontà di valorizzare e di
salvaguardare il patrimonio che è stato affidato loro. Si vuole
semmai dare un senso a quei retini e a quelle oscure sigle che
leggiamo nei piani regolatori riempire quegli spazi con interventi
concreti ed operativi. Da Rosignano Marittimo, dal suo centro
storico e dai suoi dintorni il progetto deve estendersi così come
previsto, dagli altri centri collinari ai nuclei rurali, in una
parola, al territorio. Ad un territorio di cui, non ci
dimentichiamo, fanno parte anche esperienze più recenti ma non per
questo meno caratterizzanti meno degne di attenzione. E’ il caso del
villaggio-fabbrica della Solvay o delle costruzione fin de siecle di
Castiglioncello, cui dovremo dedicare maggiore interesse. E forse in
questa ricerca, in questa difesa della nostra identità culturale e
nel complesso processo economico che speriamo essa riesca ad
attivare, riusciremo davvero a creare una risorsa per un territorio
che, come molti altri mostra oggi i segni di una crisi profonda.
(Presentazione della Mostra, organizzata
dall'A. C. "Case di Castello idee progetti per il Centro Storico”
tenuta dal 22/12 al 31/1/1992 al Palazzo Marini. Da Rosignano Oggi
Gennaio Febbraio 1992) |