La porta che si conserva
attualmente rimonta al 1704. In quello stesso luogo esisteva una porta
con la soglia ad un livello assai più basso, come ne fa fede un
segmento di arco con armillo in pietra che si osserva sulla sinistra
dell'entrata attuale. Nel
Febbraio 1553 messer Luca di Piero andò a Firenze come ambasciatore «
per il fatto specialmente di
potere affortificarsi e vendere beni del Comune per detta
fortificazione. » I corsari facevano razzie! Il Consiglio generale del
Comune fu adunato il 17 Novembre 1562 per essere informato che il duca
Cosimo I°, a calmare il timore di minacce del paese da parte dei
corsari, ordina di fortificare e racconciare il castello « in modo che
non si habbi da temere di quelli cani ». Si stanziarono 40 scudi per la
calcina e condurre i sassi necessari al bisogno e successivamente si
fecero altri stanziamenti. Marco
d'Antoni di Lugano fu il maestro che condusse quei lavori: si spianò
una grotta avanti al castello; si rimurò il rivellino; si fecero scale
per andare sulle mura; si provvidero bandelle, arpioni, piombo, polvere,
munizioni, ecc. e, nel Marzo 1563 si misero guardie alle porte ed alla
marina, « per i corsari che molestano di notte.»
(Nencini 1925) |