Le persone che con la loro attività hanno contribuito alla crescita commerciale di Rosignano:
Mario
Donati
"l'ultimo artigiano"

Il negozio-officina al 246 della via Aurelia - Nelle foto piccole, Mario a 17 anni da poco in attività ed in veste di arrotino con un utensile delicato.
L’attività di meccanico “ciclista” oggi gestita da Mario Donati, nasce per iniziativa dello zio Rizieri Galigani, nientemeno che negli anni venti e si svolgeva sempre sull’Aurelia, ma in un fondo in zona centrale. Siamo ai primi anni di Rosignano come paese e nel settore c’è un solo concorrente, Eugenio Tesi che il 21 gennaio del 1921 ha ottenuto la licenza di ciclista e di vendita esplosivi uso caccia di fronte al passaggio a livello, su via del Littorale (poi Aurelia). Nel 1936 rileva l’attività di Rizieri il cognato Silvio Donati, padre di Mario, esercitando sempre nello stesso negozio dove la cognata Ilia Masoni, vende frutta e verdura. L’attività va avanti fra mille difficoltà in tempo di guerra, quando per trovare un copertone da bici si doveva partire in bicicletta e andare, spesso in compagnia del collega Tesi fino a Pisa. Dopo il passaggio del fronte la situazione comincia a migliorare anche sul fronte delle due ruote, che restano il mezzo di trasporto più diffuso anche per le lunghe distanze, prima che esploda la diffusione della motorizzazione. Nel 1951 Silvio costruisce il fondo nella posizione attuale, fra Aurelia e ferrovia e vi si trasferisce. Intanto ha avuto anche la licenza di vendita accessori da caccia, ma non tratta fucili che non ama. Nel 1953, il figlio Mario classe 1939, nato a Rosignano Solvay dove ha frequentato le elementari e la scuola di Avviamento Professionale, entra a soli 14 anni a fianco del padre, fino al 1962 quando Silvio si ritira. In questi anni comincia il boom vero e proprio e la motorizzazione su due ruote dilaga, inducendo Mario ad adeguarsi iniziando a riparare moto e motorini delle varie marche. Per decenni il lavoro non manca, ma negli ultimi anni ha preso un andamento meno favorevole, perché la bicicletta come mezzo di trasporto a larga diffusione è stata progressivamente sostituita dall’auto, mantenendo la sua funzione solo nelle categorie sportive e hobbistiche. Ma Mario non demorde e considerandosi “l’ultimo artigiano” è ben deciso a restare sulla breccia fino al momento della pensione che arriva alla fine del 2011, raggiunti 72 anni di età, quando Mario decide di porre termine a ben 58 anni di attività svolta sempre con grande serietà e professionalità.
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