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Le persone che con la loro attività hanno contribuito alla
crescita commerciale di Rosignano: |
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Alvaro Berti mentre
svolge il suo lavoro "a domicilio" con la neve
(Foto
P. Pagnini). A destra la prima micro-edicola del 1955 affacciata su piazza Monte alla Rena. ****** |
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Classe 1931, ancora
bambino, dopo la scuola, ha aiutato nella cartoleria Polidori sull'Aurelia (poi Secchi dal '50, poi Vivaldi). Successivamente
fino a 18 anni, ha portato i
giornali a domicilio, ai degenti dell'ospedale Solvay ed alla portineria dello
stabilimento, all'entrata delle 7,30. Nel 1955 ha aperto la sua
prima
edicola sul lato est di piazza Monte alla Rena, appena un
piccolo stanzino e nel 1967 ha potuto trasferirsi in un locale
più grande situato nella
posizione attuale, sostituito poi nel 2001. La gestione dell'attività
passa ai nipoti, ma Alvaro da una mano e non rinuncia al giro di consegne,
se pur ridotto, sempre sulla vecchia storica bicicletta da donna con
portabagagli davanti e dietro. Nel 2005 i nipoti cedono
l'edicola, ma Alvaro non molla ed ogni mattina è dietro il
banco a passarti il giornale con la consueta cortesia. Una vita ed un esempio per tanti giovani
di oggi cresciuti nel "tutto facile" televisivo e che gli è
valso il riconoscimento di: "uno dei
migliori rivenditori della Toscana".
Complimenti!
Alvaro Berti per tutti era Alvaro. L'uomo
che vendeva i giornali nella sua edicola di
piazza Monte alla Rena. Ma era molto di più
di un edicolante. Perché lui i giornali li
portava a domicilio. In sella alla sua
bicicletta bussava a tante porte di prima
mattina. Un lungo giro che iniziava davanti
ai cancelli della fabbrica Solvay dove a
dirigenti, impiegati e operai consegnava i
quotidiani che considerava anche un po'
suoi. Poi il suo giro mattutino proseguiva
all'ospedale Solvay, nelle corsie dove oltre
ai quotidiani vendeva anche i settimanali
che servivano ai degenti per trascorrere un
po' di tempo. Poi il ritorno nell'edicola di
piazza Monte alla Rena, una delle più
antiche del paese, che per oltre
cinquant'anni è stata la sua casa. Alvaro
era conosciutissimo e apprezzato dagli
ispettori alle vendite dei quotidiani che
avevano in lui un punto di riferimento
capace di affrontare e risolvere i problemi
legati alla diffusione. A ‘La Nazione’ poi
Alvaro era molto affezionato. Per la sua
lunga amicizia con Egisto Squarci e con Aldo
Tornadore, che sono stati i corrispondenti
storici. Ma era impossibile per tutti non
voler bene ad Alvaro e quando parlavi con
lui rievocava con nastalgìa i tempi in cui
le tirature e le vendite erano altissime e
non si parlava ancora di giornale online. La
carta stampata esercitava in lui un fascino
particolare. Ma Alvaro era soprattutto
innamorato del suo lavoro che faceva con
autentico spirito di servizio, tutti i
giorni dell'anno. Un altro pezzo di
Rosignano se va, dicevamo. E noi nel
salutare Alvaro lo ringraziamo per
l'impegno che ci ha messo in un lavoro in
cui il sacrificio è tanto. Ma per lui non
era nulla.
(Giulio
Salvadori per La Nazione)
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