Il
cimitero
Fra i tanti provvedimenti di Pietro
Leopoldo I vi fu anche quello di abolire l'antico e riprovevole uso di
seppellire i morti nelle chiese; assai prima, dunque, del celebre editto
napoleonico di Saint-Cloud (1804). Negli anni Ottanta del '700, comincia
così la costruzione dei cimiteri di campagna. Ubicati fuori dei paesi e
serviti da una strada di facile accesso, i cimiteri erano realizzati in
luoghi dove, molto spesso, già esisteva una cappella. Il vecchio
camposanto del Gabbro, inaugurato il 5 agosto
1787, fu costruito a poca distanza dalla chiesa di S.Michele, in località «Poggetti» in fondo a via del Popolo. Il cimitero, già esumato dai resti umani, fu
venduto l'11 settembre 1926 alla locale sezione fascista per
costruirvi la sede per le adunanze.
Il nuovo cimitero sulla via di
Popogna, sorge nel punto in cui le carte ottocentesche mostrano una
cappella ed
è situato a circa un chilometro dal paese
lungo la strada per Livorno. Non si sa con precisione quando
fu costruito. L'unico riferimento è la data
su una lapide di marmo che si trova sulla
parete sinistra della cappella, che è
il giorno della morte di un certo Gervasio
Spinelli: «1 ottobre 1856» (In alto a
sinistra). In alto a destra l'interno della piccola cappella. Nel 1961 e
nel 1979 il cimitero fu ampliato con la
costruzione di numerosi loculi.
Da:
"Il
mio paese Gabbro" di Jacopo Cadore Quochi 1979, scaricabile
dal sito
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