SOLVAY  L'INVENZIONE, L'UOMO 
L'IMPRESA INDUSTRIALE

1863 – 1963

Lo spettacolo è straordinariamente interessante. Non si può immaginare un maggior numero di insuccessi e di motivi per rinunciare alla lotta, di quanti ne abbiano incontrati i fratelli Solvay. Ne si può concepire, dopo tanti smacchi e tanta disperazione, una lotta più dura di quella che permise loro di superare il tenue limite che separa il fallimento dal successo. E che cosa pensare della loro strepitosa riuscita, a cui partecipano i soci dei tempi difficili, il gruppo di parenti e familiari che, uniti intorno ai due fratelli, li hanno aiutati finanziariamente, e la cui abnegazione ha talora raggiunto il sacrificio? Capita di rado di vedere che ognuno assuma la propria parte di rischio e di angoscia e tutti vengano ricompensati. Forse v'è qualcosa di ancora più sconcertante...e qui entriamo nel campo congetturale della ricerca e della scoperta. E il problema storico del momento. Come esistono epoche di rivelazione in cui, improvvisamente, si odono le voci degli iniziati, così pure c'è un momento in cui un'idea giusta scaturisce e qualcuno le da vita all'appuntamento della storia. L'unione di più sforzi nella stessa direzione prepara questa nascita, e Goethe esprimeva quest'idea osservando che: «Non basta essere un grand'uomo, bisogna anche venire al momento giusto». Ora, una sfortuna ostinata perseguita i primi inventori della soda artificiale. Il solo il cui processo abbia trionfato prima di Solvay, Nicolas Leblanc, si diede la morte, e dalla sua invenzione trasse solo una profonda conoscenza dell'ingratitudine umana....

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