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         quella Chiesina del mare…  | 
    
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       Questa
      pubblicazione dedicata a don Ezio Rivera, primo parroco di Rosignano
      Solvay, esce in occasione della settimana parrocchiale in preparazione
      alla festa patronale di S. Teresa del Bambin Gesù che, quest'anno, assume
      un carattere particolare per il centenario della morte della santa di
      Lisieux e perché, per gli abitanti di Solvay, ricorda il 70°
      anniversario della venuta di don Ezio nel paese ed il 65° anniversario
      dell'inaugurazione della chiesa, recentemente restaurata.
      Il tema di questa settimana prende spunto, da una suggestiva intuizione di
      quel bellissimo racconto che è "II Piccolo Principe" di De
      Saint Exupery: "Si diventa responsabili per sempre di ciò che si è
      addomesticato". Ed
      è nella responsabilità di don Ezio nel far nascere e nel far crescere la
      comunità cristiana del nostro paese che parla questa pubblicazione,
      perché rimanga vivo nella memoria delle diverse generazioni quanto questo
      pastore ha fatto,
      prendendosi cura ugualmente di credenti e non credenti; e perché sempre
      confidiamo nella perenne intercessione celeste di don Ezio non soltanto a
      favore di quanti lo hanno conosciuto, dei loro figli e nipoti, ma anche
      dell'intera popolazione della parrocchia oggi e in futuro, dal momento che
      si diventa per sempre responsabili di chi si addomestica, di chi, cioè,
      accogliamo nel nostro cuore e soprattutto di coloro che cerchiamo di
      introdurre nella intimità del cuore di Cristo. Non vuole certo questa pubblicazione favorire alcun culto della
      personalità...
      Parlare di un prete, rimasto favorevolmente nella memoria di tanti che lo
      hanno conosciuto ed amato non può farci dimenticare che ognuno di noi
      presbiteri è un vaso di terracotta tremendamente fragile e che vale
      unicamente per quel tesoro che immeritatamente il Signore gli ha messo
      nelle mani e di cui è
      responsabile per far crescere la comunità che gli viene affidata.     
      don Raffaello Schiavone  | 
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