Questo
di Claudio Castaldi è il bar di un paese sul mare e odora pertanto di
salsedine e di scogliere, di libeccio e di maestrale. D'estate vive
giorni intensi, ma senza storia. Dalla fine di giugno ai primi di
settembre è a disposizione dei villeggianti che degustano il gelato o
bevono l'aranciata sui tavolini all'aperto, accanto all'Aurelia.
Per tutto il resto dell'anno, però, diventa lo specchio che a sera
riflette la vita paesana, quella di Castiglioncello riaddormentata dopo
le follie della stagione del sole.
Questo «Bar di paese» è un riuscito romanzo, popolato di tante
figure, e figurine. Sono innumerevoli personaggi che ti compaiono
davanti, ripresi da diverse angolazioni, in rapide immagini.
Cinquanta, cento figurine che arricchiscono il volume e sono storie
minime, semplici e trascinanti. Una galleria di ritratti in piccolo
formato che si snoda dalla prima all'ultima pagina con incalzante
vivacità...
Giampiero
Celati
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