Cosimo I° de'
Medici (1537 - 1564), duca e poi granduca di Toscana, costruì la
torre attuale a difesa delle scorrerie dei pirati e da allora e
fino alla costituzione del regno d'Italia, Castiglioncello fu
presidiato da milizie,
per la vigilanza della costa e si trova che il 26 Ottobre 1713, il
Comune fece un memoriale a S. A. R. il Granduca Cosimo III°,
perché le coste non erano a sufficenza
vigilate a causa delle assenze degli Ufficiali stipendiati di marina, i quali se
ne stavano comodamente a Livorno a 12 miglia di distanza, trascurando le loro
cariche, con evidente sconcio. Gli ufficiali erano
il tenente Angiolo Pierazzi e il maniscalco Lorenzo di Iacopo Silvestri.
Rosignano sotto i governi granducali era la sede di distaccamenti militari fissi, quali i cannonieri, i
cacciatori, i cavalleggeri e poi i carabinieri a cavallo granducali. I cannonieri presiedevano le torri di
Castiglioncello e di Vada; i cavalleggeri avevano casetta e stalla al Fortullino,
ove nel 1870 fu fabbricata la villa del banchiere Emanuele Orazio Fenzi,
poi Bartolini; a Monte alla Rena, oggi rasa al suolo; a capo Cavallo, ecc. A
Rosignano fino dai tempi remoti risiedeva un comandante dei cavalli. «In
tempi più vicini a noi e fino all'alba del Nazionale riscatto, avevano
stanza a Rosignano un capitano ed un tenente d'artiglieria, con un
limitato numero di uomini di bassa forza. Qui pure era un deposito
ed una infermeria di detta arma; un cappellano ed un medico
miliare che in parte serviva anche la popolazione del Comune.
Parimente era in Rosignano il Comando della seconda compagnia del
2.° battaglione dei Cacciatori volontari di costa, con un capitano
ed un tenente, nonché un numero non indifferente di Cavalleggeri
di costa ». I Cacciatori volontari di costa erano chiamati «carciofi», a causa del colore della loro uniforme.
(Nencini
1925) |