Così la illustra il colonnello Warren
(ispettore alla difesa costiera)
che la visita nel 1749: "La torre di Castiglioncello è situata
sopra un'altura che è al principio di una specie di penisola che
s'avanza in mare, e che è circondata da scogli alla riserva della
parte orientale. Da ciaschedun lato del principio di questa
penisola vi è una cala, ciò che è senza dubbio la causa che la
torre non è stata situata alla sua estremità, dove avrebbe
scoperto meglio il mare, ma non avrebbe in questo caso mandato le
due cale di cui una è a levante e l'altra è a ponente, come
succede. La cala di levante
(Portovecchio N.d.R)
è la sola che sia praticata da pescatori stranieri e dalle filughe
che i tempi cattivi obbligano a rifugiarvisi. L'entratura di
questa cala è difficile essendovi dei scogli a fior d'acqua e
conviene conoscerne il canale per arrischiarsi a passarvi nei
tempi cattivi. Conviene ancora tirare i bastimenti a terra, quando
fa burrasca, questa cala non essendo coperta, e la spiaggia
essendo arenosa, è comodissima per quest'effetto. La torre alla
quale si sale dalla cala di levante per un pendio assai facile, è
di figura quadrata, è bene fabbricata, vi è al suo piede un doppio
zoccolo che va in gran scarpa fino al cordone che è al primo
piano. Vi si sale per una scala di pietra all'estremità della
quale è una scala mobile. Vi sono nell'interno dei quartieri in
buona volta per il castellano li soldati e il cannoniere di
presidio. Alla sua estremità vi è una batteria che scopre il mare
da una parte e le due cale dall'altre, attorno la quale è una
galleria sopra delle mensole, e che sporta in fuori della torre.
E' stata costruita a levante al piede di questa torre una cappella
e dei quartieri che servono al castellano, al presidio ed ai
corazzieri che scorrono la marina ogni giorno. Il castellano gode
li terreni che sono nella penisola dove è situata questa torre, li
quali non lasciano d'essere di qualche considerazione, e vi sono
alcuni piccoli giardini. Siccome il monte vicino è coperto di
boschi, vi mantiene una mandria considerabile di capre. Vi sono in
questa torre tre pezzi di cannone per li tre lati che guardano il
mare e le due cale. Uno di questi pezzi è del calibro da otto
libbre, gli altri due son da quattro; vi sono due spingarde e
quattro moschetti a miccia; li soldati hanno dei fucili e vi sono
delle munizioni a proporzione. Questa torre è distante quattro
miglia da quella di Vada e 18 miglia da Livorno".
O. WARREN, Raccolta delle piante delle principali città e fortezze
del Granducato di Toscana, 1749. A.S.F., Segreteria di Gabinetto,
695.
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