L’impianto di Castiglioncello si estendeva su due aree collegate fra
loro da una filovia di 1400 m. La miniera era posta in località
“Massaccio” mentre lo stabilimento per la lavorazione della magnesite e
la fabbricazione dei mattoni si trovava al “Miglio 11”, odierne
“Forbici” (Castiglioncello era al “Miglio 12”), da dove partiva una
seconda teleferica di 1750 m, che trasportava il materiale alla stazione
di Castiglioncello.
Sez. H
n. 770 = Fabbricato per forno verticale per cottura della magnesite
inerte, con motore elettrico di 100 HP per ventilatori. Tettoia per
deposito magnesite. Locale per officina riparazioni con motore elettrico
di 3 HP e locale per mulino di macinazione della magnesite azionato da
due motori elettrici di 30 HP: uno di 20 HP, uno di 10 HP e uno di 3 HP.
Consistenza catastale: Piano terreno. Vani 4.
n. 771 = Fabbricato per forno con 4 camere per cottura mattoni di
magnesite: locale per forno a muffola, camera di essiccazione e due
locali per presse idrauliche e due magazzini con un motore elettrico di
20 HP. Consistenza catastale: Piano terreno. Vani 10.
n. 772 = Fabbricato composto da un vasto locale per magazzino a piano
terreno per magazzino e 4 al 1° piano per uffici della direzione.
Consistenza catastale: Piani 2, vani 5.
n. 773 = Casa per alloggio del Chimico. Consistenza catastale: Piani 2,
vani 9.
n. 774 = Tettoia per stazione della filovia (funicolare) che dalla
miniera va ai primi forni di m 1.400 e dai forni alla stazione di
Castiglioncello di m 1.750, con due motori elettrici uno di 20 HP e uno
di 12 HP. Consistenza catastale: Piano terreno. Vani 1.
n. 775 = Piazzale.
n. 776 = Locale per miniera per alloggio degli operai. Consistenza
catastale: Piano terreno. Vani 5.
n. 777 = Officina per riparazioni in miniera. Consistenza catastale:
Piani 1. Vani 1.
n. 778 = Ufficio in miniera. Consistenza catastale: Piano terreno. Vani
2.
Gli immobili individuati alle particelle nn. 770, 771, 772, 773 furono
venduti nel 1933 a Mascagni Edoardo, figlio del grande musicista
livornese Pietro Mascagni che vi costruiva le motociclette "Junior" nel
periodo fra le due guerre. (Da "Segni storici del
paesaggio rurale" di Roberto Branchetti" e da "Antiche
manifatture del territorio livornese" di Taddei-Branchetti-Cauli-Galoppini,
scaricabile dal sito) |