Lungomare inverno

2015 - Dopo aver demolito il vecchio locale i titolari hanno ricostruito il complesso in collaborazione con il Comune e seguendo i dettami della Sovrintendenza.
La rinascita di Castiglioncello passa anche attraverso gli investimenti dei giovani imprenditori che ancora credono nelle potenzialità di questo luogo nato tra la scogliera ed il mare. Dopo la riapertura della discoteca-ristorante Astragalo e della caffetteria e luogo di ritrovo Dai Dai, oggi a riaprire i battenti e a mostrare il nuovo look sarà il ristorante “La Baracchina”. Il ristorante, aperto nel 1946 “quando ancora non esisteva neppure il lungomare”, (foto in alto) ricorda Alessio Panicucci nipote di Piero che assieme alla sorella Olga ed alla moglie Rela ebbero l’idea di aprire un ristorante a pochi metri da Punta Righini, è stato completamente demolito in inverno. Mesi di attività senza sosta per arrivare a maggio ed offrire ai turisti e ai residenti una struttura lineare, in legno chiaro, con ampie vetrate sul mare. «Il ristorante – spiega Alessio Panicucci – è nato nel 1946. Era, come lo stesso nome del locale: una baracchina, frequentata dalle famiglie che all’ora venivano a Castiglioncello per passarci tutta l’estate». Erano altri tempi: le vacanze duravano due mesi. «Di fatto – continua - era Olga, la sorella di mio nonno Piero, ad organizzare per pranzo grandi tavolate ed a preparare i suoi piatti più celebri come gli spaghetti all’aragosta o il cacciucco». Da quel ristorante sono passati praticamente tutti: dalle famiglie storiche, agli attori più famosi che a Castiglioncello avevano comprato ville sul mare; «al ristorante veniva Alberto Sordi - dice Panicucci – o la famiglia D’Amico. Di solito le persone telefonavano direttamente ad Olga per prenotare il pranzo con gli amici». Con il passare degli anni, La Baracchina si è stata ampliata fino ad arrivare ai giorni nostri. «Abbiamo demolito il vecchio locale per le festività natalizie – continua Panicucci – quindi abbiamo avuto tutti i permessi necessari per ricostruire il locale; un lavoro in collaborazione con l’amministrazione comunale e in sinergia con la Sovrintendenza di Pisa affinché la struttura si amalgamasse bene con l’ambiente e con il paesaggio circostante».
(A.Bernardeschi Il Tirreno 29/5/15)

  Dal 1946 a oggi, l’epopea della Baracchina a Castiglioncello tra jet-set e cucina di mare
Passano gli anni, gli stili, le stagioni e i governi, ma non tutto cede alle insidie del tempo: di sicuro non la Baracchina a Castiglioncello, che nasce nel 1946 grazie alla famiglia Panicucci – Olga, Rela e Piero, con la prima che in cucina era eccezionale e molti clienti storici ancora la ricordano con grande affetto – ma ancora oggi mantiene alta la bandiera della buona ristorazione, apprezzata negli anni anche dal jet-set vacanziero. Infatti, il passare del tempo non ha intaccato gli evergreen della cucina: se tra i piatti più richiesti di Olga c’erano il cacciucco, lo spaghetto al sugo di aragosta, la razza e il dolce “Franco Ferri”, questi piatti si troviamo ancora oggi nel menù. Accanto ad essi, però, tra le proposte in carta ci sono Gambero rosso marinato con frutto della passione e bottarga di muggine Cabras accompagnata da un “panino” con astice, oppure una riuscitissima Tartara di tonno e avocado con crema di finocchi e riduzione di soia. Al di là dell’aspetto meramente gastronomico, comunque, il fascino della Baracchina a Castiglioncello sta nel modo in cui ha attraversato i decenni evolvendo senza tradire la sua natura: nel secondo dopoguerra il locale era una vera e propria baracca e necessitava di migliorie per poter dare dei servizi più qualificati, le esigenze stavano pian pianino cambiando. Negli anni ha subito dei piccoli cambiamenti rimanendo un locale praticamente stagionale all’aperto fino al 2015, quando il gestore Alessio Panicucci – nipote di Olga e Piero, subentrato nel ’95 appena diciottenne nell’impresa di famiglia – è riuscito a iniziare una riqualificazione importante che si è conclusa solo nel 2017 con vari passaggi che hanno portato il locale ad essere quello che oggi possono ammirare i commensali.
(Il Forchettiere 3/5/2019)

   Torna alla pagina prec.