Gli ospiti di Castiglioncello  Cronache


Da "Il Tirreno" del 10-06-2016 di Dino Dini

Il ricordo DI GIORGIO ALBERTAZZI
V
acanze e amori - L’attore conobbe d’estate a Castiglioncello la futura giovanissima moglie - Quel premio negato.

Un altro amico di Castiglioncello se n'è andato. È il grande Giorgio Albertazzi che nel secolo scorso trascorreva le sue vacanze estive spesso ospite dell'Hotel Miramare. Lo avevo incontrato una prima volta negli anni sessanta per una intervista in un camerino del Teatro Solvay dove aveva recitato con grande successo nella commedia americana "Un cappello pieno di pioggia". A Castiglioncello veniva soprattutto a trovare i suoi amici Marcello Mastroianni, Paolo Ferrari, Luchino Visconti e Suso Cecchi d'Amico che a quel tempo frequentavano il mitico Circolo del Tennis. Era un ottimo affabulatore e quando lo incontravo, parlavamo un po' di tutto: di politica, di cinema e di teatro. Aveva una grande cultura non solo letteraria, ma anche filosofica. Non era religioso ed una volta mi disse: "Credere in Dio è sbagliato, ma credere che esista davvero è gratuito". Qui a Castiglioncello arrivò a frequentare anche il conte Claudio Tolomei della Lippa e sua moglie contessa Miuta Pontello. Conobbe anche la loro figlia Pia, allora molto giovane. Certamente Giorgio non avrebbe mai potuto immaginare che quella bella ragazzina, trentasei anni più giovane, sarebbe stata per lui molto importante. Infatti parecchio tempo dopo, nel 2007, Albertazzi sposò a Roma Pia Tolomei, discendente diretta di quella Pia de’ Tolomei di dantesca memoria. Dante occupava già un posto rilevante nell'arte teatrale di Albertazzi ed era forse scritto nel libro del destino che un giorno al suo fianco ci sarebbe stata una donna che aveva per antenata una delle figure più immortali della Divina Commedia. Negli anni ottanta a Castiglioncello in estate si celebrava con una bella serata in piazza il premio "Caffè Ginori" dove si consegnava un diploma d'onore ai personaggi più significativi della cultura, del teatro e del cinema che qui soggiornavano. Una volta fu proposto di premiare anche Albertazzi, ma ciò non avvenne perché evidentemente qualcuno mise il suo veto a causa probabilmente dei precedenti repubblichini dell'attore. Fu quella un'occasione davvero mancata considerando anche che dopo due anni di carcere Giorgio Albertazzi era stato assolto completamente da ogni accusa ed anzi al processo emerse che il giovane Giorgio nei primi anni quaranta aveva messo in salvo a Firenze ben diciannove ebrei. Giorgio Albertazzi ha terminato il suo ciclo vitale a 92 anni spengendosi nella antica casa di sua moglie, nella tenuta in località La Pescaia in provincia di Grosseto. In una vecchia intervista rilasciata tempo fa a La Stampa di Torino disse: "I vecchi vivono nel presente. Si ringiovanisce sempre e si invecchia di colpo solo quando si muore". 

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