Castiglioncello merita una visita,
meglio se a luglio, prima che la
calca diventi eccessiva. Merita la
spiaggia del golfo – piccola e
attrezzata – aperta a strapiombo da
un sottile scorcio tra due rocce, e'
uno degli scenari migliori per
riconciliarsi con il mondo,capace di
incantare chiunque. Chi cerca un
angolo più appartato invece, puo'
dirigersi oltre i Bagni Nettuno,
oltre gli scogli dove non c’è nulla,
a parte, il mare mare. Alla sera,
verso l’ora del tramonto, i più
romantici avranno pane per i loro
denti: la luce e la vista, proprio
dal Bagno Nettuno, sono
straordinarie.
Da visitare subito, battendo sul
tempo le agenzie immobiliari che
stanno trattando per venderle,e
probabilmente ai Russi, sono un
pugno di ville storiche, primo tra
tutti l’ex albergo Godilonda: a
picco sul mare tra la Baia del
Quercetano e Punta Righini, proprio
sopra la caletta (oggi degradata)
della Cianciafera, si dice che sia
stata battezzata con questo nome dal
Dannunzio durante una delle sue
gozzoviglie erotiche (dopo essere
stata acquistata dalla famiglia
Bulgari, è diventata un hotel, oggi
chiuso).
Villa Libeccio a Punta Righini,
nelle cui sale per anni Suso Cecchi
D’Amico scriveva, è appena stata
ceduta ma, almeno da fuori, può
ancora essere ammirata. Come pure
Villa Corcos, l’ex residenza di
Alberto Sordi, e Villa Bianca
(Mastroianni), a strapiombo sul mare
tra Godilonda e la ferrovia. Mentre
la vista di Castiglioncello adesso
appassiona anche i fanatici del pop
(indimenticabile il panorama
artificiale della Solvay con le
ciminiere fumanti e le spiagge
bianche di carbonato di calcio), una
volta, nell’Ottocento, era
considerato il non plus ultra dai
Macchiaioli, il cui lavoro decollò
proprio qui (Castigliuncello
proponeva agli occhi uno scenario
incontaminato, visto che c’erano
pochissime costruzioni): Diego
Martelli infatti - che qui possedeva
una proprietà di oltre 800 ettari
estesa dal golfo fino alle colline
di Nibbiaia, oggi Castello Pasquini
- ospitava Abbati, Fattori, Sernesi,
Borrani, Cabianca, ecc, e creò un
importante cenacolo artistico,
appunto la “Scuola di
Castiglioncello”.
La storia del posto è in realtà
molto più antica: ebbe infatti
origine nel IV a.C. come avamposto
pisano a guardia della Via Aurelia
ed era un centro importante per
molti traffici. Con la costruzione
della Via Aemilia Scauri però fu
tagliato fuori dal commercio e
durante l'età romana divenne
principalmente sede di villeggiatura
(da vedere i resti delle lussuose
ville dell'epoca, oltre alle
trecentocinquanta tombe della
necropoli). Nel Medioevo i Conti
pisani Del Porto costruirono un
castello, e da qui il nome di
Castiglioncello.
La bellissima torre di avvistamento
è invece medicea (XV° secolo),
costruita per fortificarsi contro i
Saraceni. Da non mancare è
sicuramente il Castello Pasquini
dove si svolge il tradizionale
Festival della Danza e il Premio
Letterario Castiglioncello Costa
degli Etruschi (vedi articolo
correlato): organizzato dalla
Provincia di Livorno, dal Comune di
Rosignano Marittimo e dalla Camera
di Commercio di Livorno, anche
quest’anno va in scena tra luglio e
agosto e propone una casacata di
importanti appuntamenti letterari
(negli anni sono stati qui premiati
autori come Natalia Ginzburg,
Norberto Bobbio, Francesca Duranti,
Giorgio Montefoschi, Andrea De Carlo
e molti altri autori di fama
internazionale). Anche la Chiesa
dell’Immacolata Concezione (1922),
la chiesa di Sant’Andrea (1864, sui
resti di un oratorio del XVII
secolo), la Torre di Castiglioncello
(XVII secolo), la Villa Celestina,
in perfetto stile razionalista, e il
Museo Archeologico Nazionale, da
poco riaperto, sono un buon motivo
per una passeggiata, mentre il Monte
Pelato, per chi all’alba preferisce
fare un po’ di sport, offre vari
itinarari, sia di trekking sia di
turismo responsabile (miniere di
magnesite). Di Eugenia Romanelli