Da un po’ di tempo mi capita di sognare Diego Martelli. Sì,
proprio lui, quel simpatico signore con tanto di barba e
baffi, padrone di ben 800 ettari di terreno che si
estendevano dalla costa a Castelnuovo e verso nord fino al
Romito. Arrivò qui da Firenze nel luglio del 1861 e il
destino gli aveva riservato il compito di scoprire e
inventare Castiglioncello. Nei miei sogni, lo incontro
sempre nel parco dell’attuale castello Pasquini. Ci sediamo
su una panchina accanto al suo busto e facciamo due
chiacchiere. L’altra notte, mi ha detto: «Caro amico ci sono
troppe canottiere in questo sito e ciò non va bene perchè
una località che è stata la culla dell’arte dei miei amici
pittori macchiaioli, non deve diventare un centro di
volgarità con questi panzoni che camminano per le strade e
in piazzetta in canottiera o addirittura a dorso nudo. Ma
perchè l’amministrazione comunale non fa nulla per proibire
questo sconcio?» Ho risposto: «Probabilmente, caro signor
Diego, l’amministrazione comunale in questo momento è troppo
impegnata a risolvere i gravi problemi di parcheggio».
«È vero - ha aggiunto Martelli - il problema è proprio
grosso tantochè pare che molti ospiti abbiano dichiarato che
l’anno prossimo non torneranno più nella nostra bella
località. Speriamo che si tratti solo di una minaccia, ma
certo non vive giorni troppo belli la stazione turistica che
un tempo veniva chiamata la Perla del Tirreno». Questa frase
il Martelli l’aveva pronunciata nascondendo un ironico
sorrisetto. E io allora ho incalzato: a proposito,
quest’anno il Galà della Perla, che si è sempre svolto in
piazza della Vittoria, è stato trasferito inopinatamente al
porto di Rosignano. Il Martelli mi ha guardato con aria
scandalizzata e mi ha subito risposto: «ll fatto che
Castiglioncello non sia più la Perla del Tirreno è
senz’altro giusto per tre motivi: in primis perchè Perla del
Tirreno è una definizione retorica che a me non è mai
piaciuta, in secundis perchè di Perle il Tirreno ne ha
tante, basti pensare ad Amalfi, Positano, Maratea, Tropea, e
infine e soprattutto perchè il mare che bagna il promontorio
non è il Tirreno ma il mar Ligure». Ero sorpreso di come il
Martelli si rivelasse informato e aggiornato, e ho
azzardato: «D’accordo, signor Diego, ma anche se
Castiglioncello non è più la Perla del Tirreno il Comune ci
organizza ancora qualche manifestazione di carattere
culturale. Non le pare?» E lui mi ha risposto: «Ci vuole
altro, caro amico per risollevare le sorti di questo paese!
Non basta una cosiddetta Settimana del cinema che è solo un
pretesto per una apparizione fugace e ben pagata di qualche
stellina di Cinecittà. E non basta nemmeno una mostra dei
Tommasi detti pittori dopo la macchia, che qualche critico
molto ben affermato ha definito pittori vernacolari». A
questo punto Martelli, tutto infuriato, se n’è andato a
passo veloce e mi ha lasciato solo sulla panchina accanto al
suo busto. DINO DINI