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                              «Quella volta che ballai col conte 
                              Pasquini»  
                              
								Dal suo negozio sono passati Paolo Panelli, 
                              Nina Ricci, Vittorio Gassman e tanti altri 
                              personaggi della Castiglioncello d’oro degli 
                              anni ’60. 
                              Renza Tognotti lo gestisce da più di 45 anni, 
                              ossia da quando prese il posto della mamma Dina 
                              Bandini, che lo aveva prima di lei. Da raccontare 
                              Renza, che al suo “Renza Arte moda”, situato nella 
                              zona di Portovecchio, tiene esposti anche i suoi 
                              bellissimi lavori, dei quadri molto colorati che 
                              danno gioia a guardarli, di cose ne ha davvero 
                              tante. Ricorda ancora quando Lando Buzzanca 
                              passava per comprare i maglioncini di cachemire 
                              che non si toglieva mai di dosso e coi quali 
                              pretendeva di girare i film anche in piena estate. 
                               «Me li procurava Franco D’Ambrosio - rammenta 
                              Renza - che aveva una bella villa a 
                              Castiglioncello ed era sempre in viaggio. 
                              Corteggiava mia madre, non nel vero senso della 
                              parola, ma simpaticamente, per convincerla a farmi 
                              uscire con lui. E ricordo Mastroianni passare 
                              davanti al mio fondo sul mare e con lui anche 
                              Catherine Spaak. Allora c’era un’atmosfera 
                              particolare. C’era Marcello Bartoletti, il 
                              proprietario del tennis, che attirava molti 
                              personaggi qui a Castiglioncello. Ci sapeva 
                              davvero fare». Tra le memorie più belle di Renza 
                              Tognotti c’è una festa al castello Pasquini. 
                              «Ballai col conte Pasquini in persona - dice - 
                              avevo diciotto anni e so solo che mi divertii 
                              tanto. Erano davvero bei tempi, pieni di vita. 
                              Oggi tutto è cambiato, ma non si può rimpiangere 
                              il passato, bisogna andare avanti. Ricordo anche 
                              che all’antiquario la Carabattola c’erano 
                              Montanelli e Tony Ucci, che spesso vedevo passare 
                              anche davanti al mio negozio. Erano persone come 
                              noi - continua - abituate a stare a contatto con 
                              la gente». 
                               Se Renza pensa ai tempi andati non può 
                              dimenticare «le feste a villa Bulgari, quella che 
                              oggi si chiama Godilonda, Al gioielliere romano - 
                              prosegue - vendevo molti vestiti. E la passione 
                              per l’abbigliamento risale proprio a qui tempi, 
                              anche se sinceramente, col passare del tempo, sono 
                              state altre le passioni venute fuori». Renza, 
                              oltre a dipingere e ad aver ottenuto moltissimi 
                              riconoscimenti, realizza anche delle bellissime 
                              ceramiche. Oggi ha due figlie meravigliose che si 
                              chiamano Giulia e Barbara e due nipoti che adora. 
                              Vive col marito Giulio e continua a gestire il suo 
                              negozio, dal quale passano ancora tante persone, 
                              soprattutto signore che vengono da fuori. «Gente 
                              di Firenze - conclude Renza - o del nord Italia. I 
                              figli di quelli che un tempo venivano qui e 
                              contribuivano a rendere Castiglioncello piena di 
                              vita».
                              Chiara Giannini  |