Gli ospiti di Castiglioncello  Cronache


Da "Il Tirreno" del 10-09-2005 di G.B.

Don Milani, un prete nella Castiglioncello dei ricchi

Don Milani e i soggiorni alla villa Ginepro: «Qui scoprì i contrasti di classe»

Chiudiamo gli occhi per un attimo e torniamo alla Castiglioncello degli anni’30... E’quasi estate e in paese si respira un’aria diversa. Arriva giungo portando con sé tanti personaggi illustri che lasciano nelle loro ville sul promontorio figli, bauli e servitori per riprenderli solo a settembre. Giungono da città quali Roma e Milano e portano nomi difficili da dimenticare come Pirandello, Spadolini o D’Amico. Una serata nel parco di “villa celestina” ed è subito vacanza. Ecco quindi le passeggiate in pineta, le cene a casa di amici e i bagni alla località Bagnetti perché al Quercetano ci sono i bambini poveri e si rischia il contagio. A tutto questo c’è chi risponde con un secco “no”. Si tratta di Don Lorenzo Milani o, meglio, del Don Milani descritto dallo scrittore Fabrizio Borghini nel suo libro. Il titolo è “Lorenzo Milani. Gli anni del privilegio”, ma ciò che contiene è molto più di una semplice biografia.  Se in inverno il giovane Lorenzo Milani era solito trascorrere le sue giornate per le vie di Montespertoli (Fi) durante l’estate il futuro priore di Barbiana si recava nell’allora “perla del Tirreno” con la sua famiglia e con i coetanei. Un’esperienza che il prete ha sempre relegato in quella che amava definire la “zona d’ombra” di cui non ha mai fornito particolari accurati. «Ero stato invitato a Montespertoli per l’anniversario della sua morte nel 2003- racconta l’autore del libro “Lorenzo Milani. Gli anni del privilegio” Fabrizio Borghini- e mi misero nella testa l’idea di scrivere un libro su di lui. Da lì è diventata per me un’esperienza particolarmente curiosa perché a Castiglioncello, meta anche delle mie vacanze, Don Milani è presente nei ricordi di tutti anche se il noto priore non ha mai parlato direttamente degli anni trascorsi qui. Così sono partito dalla conversazione con sua cugina “Lalla”, che frequenta il mio stesso stabilimento balneare, e sono arrivato tramite il passaparola ad intervistare tantissime persone».  Durante il periodo trascorso qui il futuro priore di Barbiana alloggiava nella sua villa “il ginepro” che il bisnonno aveva costruito sul territorio concessoli, ai primi del 1900, dal barone genovese Fausto Patrone. Questo, infatti, era solito donare alcune porzioni della sua proprietà alle persone particolarmente facoltose affinché mantenessero alto il livello della vita a Castiglioncello. Accanto a questi possedenti c’erano le famiglie più povere che venivano dai paesi vicini come Nibbiaia o il Gabbro per prestare servizio nelle ricche abitazioni. E’ proprio osservando l’atteggiamento di snobbismo e totale esclusione dei suoi coetanei verso i meno abbienti che si sviluppò in lui quella voglia di scappare dalle ricchezze e da una carriera sicura per chiudersi nella religione e nell’aiuto verso il prossimo.

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