Gli ospiti di Castiglioncello  Cronache


Da "Corriere della Sera" del 7 giugno 2002  di Gasperetti Marco, Arrigoni Francesco

Castiglioncello, il rito della frittura tra le ville
Il pesce in piazza per due giorni. Tra antichi casali e cantine emergenti.
Una baia si trasforma in ristorante all' aperto con un padellone da 12 quintali. 
Dagli anni del «Sorpasso» di Risi molti attori e registi trascorrono qui l' estate.

Quando gli ottocento litri di olio iniziano a friggere e i pesciolini di paranza si tingono d' oro, la «madre di tutte le padelle» si trasforma in un totem profumato. Al tramonto davanti al mare, con migliaia di persone in cerchio come in un rituale atavico, il «padellone» (quattro metri e mezzo di diametro e 12 quintali di peso) racconta scoppiettante la filosofia della Festa del pesce di Caletta, miracolosa insenatura sul mare a un paio di chilometri da Castiglioncello. Da 32 anni è l' evento numero uno di questo promontorio a picco sul mare famosissimo per «Il Sorpasso», di Dino Risi, girato 40 anni fa con Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant in viaggio da Roma a Castiglioncello a bordo di una «Aurelia decappottabile supercompressa». Oltre alla frittura si cucinano nelle bancarelle, grigliate, polpo cotto al vino e caciucco alla livornese. Oggi l' epoca d' oro degli anni Sessanta è un ricordo neppure troppo celebrato (non esiste via o piazza dedicata a quei tempi e ai suoi protagonisti). Pur lontano dai clamori di una non lontana Versilia, Castiglioncello continua a regalare magie, emozioni e gusti sublimi. Lo fa spontaneamente, senza troppa programmazione, si regala da sola, perché ricca di paesaggi fantastici e sapori decisi. Davanti a tutto c' è il pesce. Trionfa quello povero, il pesce azzurro, tirato su dalle reti e servito caldo in una frittura croccante e indimenticabile. Oppure cucinato «sotto il pesto», prima fritto e poi immerso per qualche ora in aceto bollito con aglio e peperoncino. Ci sono anche le acciughe all'aceto e con la cipolla o il muggine con le patate, emblemi, insieme al cacciucco, al polpo briao (in gergo, ubriaco), alle cozze al tramonto (cucinate con l' uovo) e alle triglie in umido della costa livornese. Si racconta che fossero proprio questi i segreti a tavola della mondanità di Castiglioncello. Nelle decine di ville, molte a picco sul mare, registi e scrittori amavano a volte far festa e assaggiare la «povera cucina livornese». Poi, sulle terrazze o nei giardini con vista sul mare, si faceva salotto e si respiravano i profumi dei cibi e del mare. Perché anche quarant' anni fa i prodotti tipici facevano storia. Già, le ville. Uno spettacolo nello spettacolo. In località Quercetano ce n' è una a strapiombo sul mare, bianca, quasi luccicante. Racconta la storia di Marcello Mastroianni. Se lo ricordano tutti, Marcello, passeggiare vestito di bianco tra i negozi di via Fucini con la moglie Flora. Oppure, alle sette della sera, sedersi con Paolo Panelli, Bice Valori (anche loro proprietari di una villa) Renzo Montagnani e una decina di altri amici, davanti all' autonoleggio dell' amico Ciucchi per fare quattro chiacchiere. Quel sodalizio fu ribattezzato «Il club delle ruote lisce» e andò avanti per anni, tutte le estati. Verso Punta Righini dove c' è la Torre Medicea da poco ristrutturata, c' è invece l' ex residenza estiva di Alberto Sordi. La villa era stata acquistata nel 1958 e non c' era estate che l' Albertone non arrivasse. Poi, nel 1994, la decisione di vendere tutto. C' è anche sapore di cultura a Castiglioncello. Castello Pasquini, un grande giardino a due passi dalla piazzetta, è sempre pieno di appuntamenti di teatro e di musica con spettacoli firmati anche da Micha Van Hoeche, il grande coreografo che in paese ha abitato per anni. Marco Gasperetti www.corriere.it In rete tutte le puntate I LUOGHI della notte Le acciughe in pista Ciucheba.  Nato nel 1970, il locale di Mauro Donati è il punto di riferimento della costa livornese e non. Discoteca, ma anche piano bar e ristorante. La specialità è il Gran piatto di pesce crudo. Poi gnocchetti all' aragosta e aragosta alla catalana. Vini piemontesi e toscani. Dai 40 ai 60 euro. Le Spianate (via Campofreno 15, Castiglioncello, il sabato dalle 23.30 alle 5, costo d' ingresso: 15 euro; ristorante aperto fino all' una, tel 0586/752225). Aperto sulle colline, in una delle zone più belle di Castiglioncello. Adiacente alla discoteca, c' è il ristorante (la domenica è aperto anche a pranzo). Cucina tipica livornese, buona la pasta con il sugo di acciughe e finocchio. Vini soprattutto toscani. Dai 25 ai 35 euro. ALBERGHI di charme Un salone sugli scogli Villa Parisi (Castiglioncello, via Monti 10, tel. 0586/751698, 80 euro a persona con prima colazione). Un' antica villa in posizione splendida, immersa nella pineta con accesso diretto alla spiaggia. Bello il salone con vista mare. Le camere sono grandi, ma da riammodernare. Vi può capitare che nella camera manchi il televisore, ma la tariffa è piena. Preferire le camere sul mare, anche se bisogna pagare un supplemento. Baia del Sorriso (via Aurelia 1023, Castiglioncello, tel. 0586/752570, 85 euro la camera doppia con prima colazione). Un' altra vecchia villa dal colore rosa acceso, proprio accanto all' Aurelia, che si affaccia sugli scogli della baia del Quercetano, appena fuori il centro abitato. Una trentina di camere moderne con la vista sul Tirreno. Annesso all' albergo anche il ristorante, la cui sala gode di una vista spettacolare. Cantine Ora il campione è il rosso Lupicaia Tra Castiglioncello e Bolgheri ci sono il fiume Cecina e un pugno di chilometri. Eppure solo una dozzina di anni fa il Castello del Terriccio (nella foto, tel. 050/699789), latifondo di centinaia di ettari in comune di Castellina Marittima, in termini enologici, sembrava distante anni luce. Ma con tenacia Gian Annibale Rossi di Medelana, ex olimpionico dell' ippica, ingaggiando i migliori tecnici, costruendo una cantina nuova, rifacendo i vigneti (ora quasi 50 ettari) è riuscito a colmare la distanza e oggi il suo Lupicaia (cabernet 90% e merlot 10%, affinato due anni in barrique) è uno dei cosiddetti super tuscans che ha trovato posto nel Gotha dei vini rossi, accanto al Sassicaia e agli altri mostri sacri. Dal ' 97 in poi per il Lupicaia si sono allineate una serie di ottime annate e dopo il 1999, ora in commercio, molto elegante di buona concentrazione, ci si aspettano grandi cose dalle annate 2000 e 2001 che si stanno ancora affinando. Interessante anche il secondo vino il Tassinaia (merlot, cabernet e sangiovese in parti uguali), più giovane e morbido. Dopo avere raggiunto il successo con i rossi, Rossi di Medelana cerca anche di imporsi con i bianchi e ha ingaggiato Hans Terzer, il migliore kellermeister altoatesino in fatto di bianchi, a cui spetta il compito dai dare slancio al Con Vento (sauvignon) acidulo con un tocco amaro nel finale, e al Rondinaia (Chardonnay), molto fresco e fruttato ma che può guadagnare ancora molto in potenza. prodotti tipici Irresistibili cassate e mattoncini dolci La Madia (Rosignano Solvay, piazza Pardubice 3, tel. 0586/764735) è una delle ultime panetterie del litorale che cuoce il pane con il forno a legna e utilizza esclusivamente farine biologiche integrali macinate a pietra che sono del tipo due (con granulometria più grossolana rispetto alla farina doppio zero). Non soltanto, ma due volte la settimana (mercoledì e venerdì) produce il pane fatto come una volta con lievitazione naturale. In più biscotti, burrini e cantucci. Dai Dai è l' accattivante nome della gelateria artigianale (foto, Castiglioncello, via del Sorriso 8, tel. 0586/725754) famosa per la cassatina, una piccola cassata (gelato alla panna avvolto nel cioccolato) monodose grande poco più di un cioccolatino, confezionata nella carta. Si mangia come un gelato, e una tira l' altra. Irresistibile. In più Dai Dai produce anche la mattonella, il tartufino, il bocconcino e il pezzo duro di frutta. Un' altra gelateria artigianale è L' Indiano (Rosignano Solvay, piazza Risorgimento 1, tel. 0586/763137) che prende il nome dal bizzarro soprannome del titolare. Dal mare spunta un tesoro vicino al ciglione Lo sanno solo gli addetti ai lavori, ma il braccio di mare che sta innanzi a Vada (a Rosignano no, perché ci sono gli scarichi della Solvay) è uno dei luoghi più pescosi di tutto il Tirreno. Il segreto è il ciglione, un lungo enorme scoglio sommerso, a pochi metri sotto il pelo d' acqua, che si estende per una decina di chilometri verso sud ed è considerato una specie di Eldorado ittico. I pescatori di Vada sanno dove posizionare le loro reti e solo poche volte l' anno mancano l' obiettivo di un ricco bottino. Altrimenti, come in questa stagione, tornano carichi di dentici e ombrine, pesci cappone e corvine, ma anche pesce sanpietro e scorfani, e anche le bellissime triglie di scoglio. Al di là del ciglione, con i pescherecci si catturano polpi e seppie, ma anche splendide aragoste, mazzancolle e più raramente gli scampi che hanno un colore e un sapore tutto particolare. Potete tentare la fortuna e intercettare la mattina i pescatori prima che consegnino la loro merce alla locale cooperativa. Altrimenti, in alternativa potete fare la spesa dal Punto Mare (Rosignano Solvay, via Terracini 10, tel. 0586/761578) che è una delle pochissime dove si ha la certezza di trovare - tranne quando il mare fa le bizze - il pesce del luogo. Lo gestiscono Elena e Stefano Geri che vendono in esclusiva quello che il fratello Paolo, pescatore professionista, cattura la notte precedente. ristoranti Ricci e crostacei I sapori di Altero Brunetti ha fatto molti mestieri: calciatore, barista, falegname, ma ha sempre avuto un grande passione per il pesce e per la caccia. Appena ha potuto, nel 1988, ha aperto a Vada il ristorante Ducale (piazza Garibaldi 33, tel. 0586/788.600, chiuso lunedì, circa 50 euro). I tagliolini ai ricci di mare, la catalana, il piatto ghiotto (a base di crostacei), il pesce al forno alla Leopoldo, sono piatti straordinari e insieme semplici dove si ritrova intatta la fragranza del mare. D' inverno si cucina anche la selvaggina, cacciata di persona. A ciò si aggiunge il piacere di mangiare in un antico edificio mediceo, riccamente arredato con tripudi di fiori.  Allo Scolapasta (Castiglioncello, via Aurelia 813, tel. 0586/751291, chiuso martedì, circa 35 euro) si trova la sorpresa di una promettente cucina di mare pulita e senza fronzoli, a cura della famiglia Maltinti. Basti citare il ricco antipasto di mare con molti assaggi, anche di crudo, e le delicate triglie al cartoccio.

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