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           Gli ospiti di Castiglioncello Cronache  | 
  
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                               Ciao Paolo, piccolo grande attore  | 
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                                    Ciao Paolo, 
									piccolo grande attore. E cosi anche Paolo 
									Fanelli se n'è andato. A pochi mesi dalla 
									scomparsa del suo più grande amico, 
									Marcello Mastroianni. Ma adesso, se quello 
									che io credo esiste, Paolo e Marcello si 
									sono ritrovati. E non si lasceranno più. Lo amavo moltissimo. Lo conoscevo da circa quarant'anni. Insieme la lui e a sua moglie Bice Valori ho trascorso alcuni dei momenti più belli della mia giovinezza. Paolo era un grande amico di mio Padre ed io ho avuto la fortuna di diventargli altrettanto amico. Era un amico silenzioso, rispettoso, soprattutto spiritoso. Quando negli ultimi tempi, lui già molto malato, lo incontravo la sera al ristorante «I due ladroni» dove aveva l'abitudine di cenare da solo, andavo in pellegrinaggio al suo tavolo e lui, vedendomi, s'illuminava. E restavamo li a fissarci sorridendo, perché io ricordavo un sacco di cose la lui e lui a me. Ricordavamo quei tempi meravigliosi di Castiglioncello. Ricordavamo le memorabili serate a casa di Suso Cecchi d`Amico o a casa  Mastroianni, quando lui e 
									Marcello si esibivano in scenette memorabili 
									ed esilaranti. Scenette nelle quali il 
									protagonista era Paolo e Marcello faceva la 
									spalla. 
									Perche con Panelli in scena anche il grande 
									Mastroianni si accontentava del second role. 
									Diciamolo, a modo suo, sul terreno dell'umorismo, Panelli 
									era un genio. In quel suo piccolo corpo un 
									po' sgraziato Dio aveva concentrato chili e 
									chili di incredibile comicità naturale. Si, era un genio. E come 
									tutti i geni aveva un carattere difficile. 
									Borbottava. Protestava. Amava poca la gente 
									e si rifugiava spesso nel suo laboratorio 
									da falegname. Dove, solo con se stesso, ha 
									creato straordinari oggetti in legno. Anche 
									quelli geniali. Paolo era ancora giovane. Ma 
									aveva cominciato a fingersi vecchio tanti 
									anni fa. Secondo me l'idea di essere considerato 
									anziano Io divertiva. Era un po' sordo ed in 
									pubblico accentuava la sua sordità, forse 
									perché questo trucchetto gli permetteva di 
									non ascoltare le tante stupidaggini degli 
									altri. Ma soprattutto questa sua finzione 
									di vecchiaia precoce gli permetteva di 
									ottenere del piccoli vantaggi con gli amici 
									che lo vezzeggiavano e lo riempivano di 
									attenzione. Aveva bisogno di affetto. Come 
									si conviene ai grandi attori che temono di 
									perdere l`amore del pubblico. Paolo, però, 
									può stare tranquillo perché il suo pubblico 
									lo amerà per sempre.
									Più che per me, Panelli aveva un debole per 
									mio fratello Carlo. Forse perche lo vedeva 
									piccolo di statura. Così come aveva amato 
									il mio piccolissimo grande papà. "Tutte le 
									volte che incontrava Carlo, Panelli gli 
									ricordava un vecchio sogno. Quello di fare 
									un film insieme. Naturalmente la storia 
									l'aveva inventata lui. Gli diceva, con quel 
									suo meraviglioso e strascicato accento 
									romano: «Il film si chiama piazza Bainsizza... Comincia all'alba a piazza 
									Bainsizza, con gli autobus che escono dal deposito...  Poi si vede me 
									che cammino nella 
									piazza... Entro in un negozio e mi faccio 
									i cavoli del proprietario... Poi entro in un 
									altro negozio e m'impiccio... Cosi. per 
									tutta la giornata... Sempre a impicciarmi 
									del trattore, del tabaccaio, del 
									carrozziere... Quando è notte gli autobus 
									rientrano nel deposito di piazza Bainsizza... 
									Io rientro a casa dopo essermi fatto i 
									cacchi di tutto il quartiere... Fine...».Carlo, ogni volta rideva. E Paolo aggiungeva un po' serio e un po' scherzoso: «E' un capolavoro... Se facciamo `sto film vinciamo tutti i festival...» Addio Paolo. Non andrò mai più a piazza Bainsizza. E tu mi mancherai da morire. ENRICO VANZINA  | 
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