Gli ospiti di Castiglioncello Cronache |
|
|
|
Da "La Stampa" del 19-07-1982 | |
Spadolini:
«Far pagare meno tasse a quelli che oggi ne
pagano troppe» |
|
Spadolini: «Far pagare meno tasse a quelli che oggi ne pagano troppe» «Il governo vuol stanare gli evasori», ha detto ritirando il riconoscimento per la sua opera su Garibaldi. « Presidente, fra le persone che l'hanno applaudita, qualcuno ha detto che poi arriva agosto e il governo scarica altre tasse e altri aumenti sugli italiani, distratti dal caldo e dalla spiaggia. Stanco, un po' nervoso (ha già sgridato i fotografi di un quotidiano fiorentino), Giovanni Spadolini, venuto a ritirare il premio speciale per la sua opera su Garibaldi, non evita la domanda. Risponde: «Problema fondamentale del governo è quello di far pagare meno tasse a chi oggi ne paga troppe, e di stanare gli evasori. Siamo alla ricerca di una giustizia fiscale». — Presidente, che effetto fa essere da storico nella storia? «La storia è fatta dall'azione di tutti, coinvolge tutti gli italiani, che la scrivono ogni giorno». — Superati i contrasti, allontanate le elezioni anticipate, comincia il suo secondo anno di Presidenza. Vede altri ostacoli sulla sua strada? E non ci saranno siluri in vista delle prossime scadenze? Il bene, la stabilità di un governo, si ottengono giorno dopo giorno, con pazienza e tenacia. Niente arriva portato da un grazioso panierino, tutto va conquistato». Siamo al 'Castello Pasquini». il salotto buono di Castiglioncello, in provincia di Livorno, fra echi degli Etruschi e dei Macchiaioli. A Castiglioncello — ricorda il Presidente — venivo già nell'estate del 1932. mezzo secolo fa, calzoncini corti e marmellate della mamma. Qui ho visto Pirandello con Marta Abba. Marta aveva il volto semicoperto da un grande cappello che non toglieva mai. Qui ho visto Sergio Tofano e più tardi Cecchi e Papini. Con Jemolo, ho partecipato ad un convegno su Stato e Chiesa Spadolini visita la mostra del pittore Giorgio Chini, chiamato mezzo secolo fa ad affrescare il palazzo del Trono di Bangkok. Tornò con gloria, e col nome di Rama Quinto. Poi, prima che comincino musiche e danze del «Gershwin by Gershwin», la cerimonia nel parco. Spadolini è premiato con un quadro e una scultura) per il suo volume "Da Carducci a Garibaldi" (ed. Le Monnier): sono gli anni di Ricasoli, cinque lustri di scritti carducciani sull'Italia moderna, un modo di ripercorrere senza retorica il secolo che ci separa dal «Leone di Caprera» e anche un modo di riviverne la storia. Altri premi. A Paolo Scandaletti. per Sant'Antonio da Padova (Rusconi); ad Antonello Trombadori, per la sua opera di critico e per la sua riscoperta del Belli: a Sofia Scandurra, scrittrice e regista, per la sua opera prima "Complesso di famiglia". Un premio speciale a Giovanni Giovannini, presidente della Federazione Editori, vicepresidente della Federazione internazionale, presidente della Stampa e dell'International Presse Institute, un organismo creato a tutela della libertà di informazione. Con Giovannini (che il presidente del Consiglio ha vivamente complimentato) la giuria di Castiglioncello ha voluto premiare una vita spesa per i giornali: da cronista a inviato speciale, fino al vertice della categoria, Giovanni Giovannini, partendo dalla legge sull'editoria e dai contratti con giornalisti e poligrafici, ha creato le premesse per l'abolizione dei veti che si opponevano allo sviluppo tecnologico dei giornali. Fra qualche anno, le strutture editoriali italiane saranno al livello di quelle di altri Paesi, per un più concreto avviamento di lettori alla carta stampata: «La telematica applicata all'informazione — è stato detto dalla giuria — ha in Giovanni Giovannini il suo grande protagonista». | |