Castelnuovo  ieri
1935 - Castelnuovo della Misericordia - Via Castello oggi Via Traversa Livornese. Sullo sfondo si intravede la torre del castello distrutta dagli ultimi eventi bellici nel 1944.
a Castelnuovo ieri

  Il castello nuovo di Camaiano è identificabile con la fortificazione che ancora oggi è visibile sul poggetto «del Castello», e che comprende anche la chiesa di S. Stefano di Castelnuovo; questa struttura ha subito nel corso dei secoli notevoli rimaneggiamenti, aggiunte e trasformazioni tanto che attualmente sono visibili soltanto alcune parti della cinta muraria, ampiamente rifatta ed allargata nel 1561. Non è escluso, inoltre, che il fortilizio a cui ci si riferisce nel 1041 fosse a sua volta stato eretto su strutture preesistenti: lo sperone di tufo su cui sorge il castello, con l'ampia vista che offre sulla vicina Strada Maremmana, l'antica via Emilia di Scauro, poteva essere una buona postazione strategica. Al momento della costruzione del castello «nuovo», quello «vecchio» di Camaiano, ubicato nella località che ancor oggi porta questo nome, non necessariamente doveva essere distrutto o inagibile. Non è detto che le nuove fortificazioni fossero erette solo al momento della distruzione di quelle preesistenti: le esigenze del controllo del territorio, della protezione degli abitati, e molti altri motivi potevano determinare la moltiplicazione delle strutture castellane. Il castello «vecchio» all'interno del quale sorgevano una chiesa, una torre e alcune case, nonostante la costruzione di una nuova fortificazione poco distante, non fu mai completamente abbandonato dalla popolazione e ancora in piena epoca moderna fu oggetto di smantellamenti e ricostruzioni. Altre attestazioni di questa fortificazione si hanno in numerosi documenti: la curtis e il castello di Castelvecchio sono più volte nominati nel corso del XII secolo nelle bolle pontificie indirizzate ai canonici della cattedrale pisana. In ciascuno di questi documenti, risalenti al 8 settembre 1153, 9 giugno 1156,7 novembre 1186 e 13 gennaio 1188 ed emanati rispettivamente dai pontefici Anastasio IV, Adriano IV, Urbano III e Clemente III, si menziona il «castello et curte Castelli Veteris de Camaiano». Ad essi si aggiungono altre due bolle pontificie indirizzate alla pieve di S. Maria a Fine e datate rispettivamente 25 aprile 1154 e 23 aprile 1179: anche in questi documenti si fa riferimento alla fortificazione di un «Castello Veteri et curte eiusdem castri». Inoltre Castelvecchio è menzionato il 22 marzo 1112 in un documento con cui Rodolfo del fu Enrico vendette a Benzio giudice, la sua parte di beni posti «in loco et finibus Castello», ricevendone il merito di una spada. La località «castello» è stata identificata, appunto, con Castelvecchio. (Da: "L'evoluzione socio-economica di un territorio rurale del contado pisano: da Camaiano a Castelnuovo della Misericordia (secoli X-XIX ) " di Alessandra Potenti). 

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