Il legame con la Pia Casa, fin dalle sue origini fu stretto ed esclusivo,
tanto che esso determinò anche l'aggiunta alla denominazione di
Castelnuovo dell'appellativo di «della Misericordia». Questa relazione non
ha avuto soltanto valenze economiche, ma ha abbracciato tutti gli aspetti
della vita del villaggio rurale: la Pia Casa si è occupata della
costruzione delle case, di una nuova chiesa parrocchiale, ha regolato la
vita dei contadini impedendo o facilitando il matrimonio delle ragazze del
luogo. Il possesso di Castelnuovo, dunque, nel corso dei secoli,
dall'essere una semplice estensione fondiaria tra le tante giunte nelle
mani dell'ente assistenziale pisano, ha finito col divenire una sorta di
«isola» sulla quale la Misericordia ha esercitato la sua «signoria».
Benché Castelnuovo fosse una comunità rurale soggetta prima a Pisa e poi a
Firenze, in realtà l'autorità statale giungeva in questo territorio sempre
filtrata e mediata attraverso la presenza dei Governatori della Pia Casa.
Per lunghi secoli il borgo e tutte le terre del suo territorio, sia i
coltivi, sia i pascoli, sia i boschi furono gestiti dalla Misericordia;
addirittura, il possesso di Camaiano rappresentò il cuore, il centro più
attivo e pulsante di tutto l'immenso patrimonio fondiario che l'ente
pisano aveva accumulato nel corso dei secoli mediante acquisti, donazioni
ed usurpazioni. A Castelnuovo tutto apparteneva alla Misericordia e sotto
il governo della Pia Casa il paese conobbe lunghi momenti di prosperità,
nel XVII e XVIII secolo, quando la possessione raggiunse la sua massima
espansione territoriale, e con essa l'apice della produttività e
dell'importanza all'interno dei possedimenti dell'ente religioso. È
opportuno sottolineare che i vincoli che legavano i contadini della Tenuta
di Camaiano alla Pia Casa erano anche di natura personale. La Misericordia
creò a Castelnuovo, tra tardo Medioevo ed età moderna, una realtà molto
particolare a metà tra la fattoria mezzadrile e la «signoria
territoriale». Possiamo forse dire che l'organizzazione del Tenimento di
Camaiano, che si esplicava attraverso patti e capitoli tra la comunità
locale e l'istituto pisano, fosse una sorta di «invenzione» dei
Governatori della Misericordia. Questa per certi aspetti presentava
clausole di tipo mezzadrile, e per altri conservava vincoli personali,
retaggio di un potere signorile che ancora in piena età moderna
sopravviveva, benché latente e indebolito, nelle campagne pisane.
(Da: "L'evoluzione socio-economica di un territorio rurale del contado
pisano: da Camaiano a Castelnuovo della Misericordia (secoli X-XIX ) " di
Alessandra Potenti) |