1944 - Due morti nello
scontro tra squadre di fascisti tra Gabbro e Castelnuovo.
In strada per riparare il camion su cui stavano viaggiando vennero
scambiati per partigiani - Il fatto al centro di una informativa
ritrovata negli archivi che venne inviata a Mussolini.
Pescare nel mare
magnum degli archivi porta talora a tirar su qualche pesciolino in grado
di far luce su avvenimenti
del passato lontano persi nelle
nebbie del tempo. Il pesciolino che abbiamo tirato a bordo è la
fotocopia di una relazione in data 8 (poi corretta in 13) aprile 1944 a
firma del s. Tenente della G.N.R. (Guardia Nazionale Repubblicana)
Gastone Gresta, la formazione della Repubblica di Salò addetta al
controllo del territorio e alla repressione antipartigiana, nella quale
erano stati inquadrati anche i carabinieri rimasti nelle zone occupate
dei quali i fascisti non si fidavano. La relazione riporta che l'8
aprile del 1944, una squadra composta da sei di fascisti repubblichini
di Vada, guidati dal locale commissario politico, s'imbarca su un camion
dirigendosi verso il paese del Gabbro a caccia di partigiani. Giunti
all'altezza del ponte delle Vallicelle a circa 2 km dal paese di
Castelnuovo della Misericordia, il camion ha un guasto al motore e i
fascisti vadesi, scesi per ripararlo, vengono avvistati dai fascisti di
Castelnuovo i quali, coadiuvati da militari tedeschi avendoli scambiati
per partigiani, aprono il fuoco contro di loro. Non sappiamo quanto durò
lo scontro, ma al termine rimasero uccisi due fascisti di Vada: Gagliano
Balzini di 39 anni e Pietro Franzoli di 32, i cui corpi saranno
trasportati a Castelnuovo nell'ambulatorio medico. I tedeschi tanto per
far capire chi comandasse davvero, impediscono ai Carabinieri di
Rosignano Marittimo di condurre indagini sull'accaduto; indagini che
avocano a sé conducendo il commissario politico vadese al loro comando
di Lorenzana. L'episodio, che non era mai stato narrato prima, si presta
ad alcune considerazioni: la prima, come già detto, su chi comandasse
davvero sul territorio. È del tutto evidente che i fascisti avevano un
ruolo del tutto secondario e servile nei confronti dei veri padroni che
erano i tedeschi. La seconda è se, come qualcuno ha suggerito in
passato, l'episodio possa aver dato origine all'occupazione di Vada da
parte delle SS il 20 giugno 1944 e al relativo eccidio che ne conseguì.
La distanza temporale tra i due episodi sembrerebbe sconsigliare tale
ipotesi, ma occorre dire che sull'eccidio di Vada non furono mai
condotte indagini approfondite soprattutto sul ruolo che vi ebbero i
fascisti locali e non si può escludere del tutto che un covato desiderio
di vendicare lo smacco subìto, abbia spinto qualcuno a indirizzare i
nazisti verso la rappresaglia. Dell'episodio fu informato lo stesso
Mussolini con un "Appunto per il Duce" steso a Livorno in data 25 maggio
1944 e Mussolini quei rapporti li leggeva.
Anpi Rosignano Giacomo Luppichini
16/4/2024 Il Tirreno.
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