CASE E
MAGAZZINI COSTRUITI DALLA MISERICORDIA
La Pia Casa a Castelnuovo possedeva anche un ingente patrimonio
immobiliare costituito dalla totalità degli immobili posti all'interno del
castello nuovo, di quelli della piccola borgata di Castelvecchio, oltre
alle case poderali, al mulino sulla Sanguigna, alla fornace di Lupaia ed
alla chiesa parrocchiale con la canonica. Nel corso dei secoli la
Misericordia non solo si occupò delle migliorie e delle ristrutturazioni
degli immobili già esistenti, ma dette vita continuamente a nuove
«fabbriche», cioè fece costruire nuove case, magazzini, stalle, capanne ed
altre strutture, in tutto il territorio soggetto alla sua amministrazione
ed in particolare all'interno del nascente paese. Parallelamente alla
crescita demografica ed all'aumento delle esigenze della popolazione, la
Misericordia fornì di abitazioni il borgo. Le case in un primo momento
furono costruite nelle immediate vicinanze del castello murato: qui
sorsero prima il Magazzino Nuovo fatto erigere esplicitamente «fuor dalla
porta del castello», poi una «cisterna nel cortile della stalla» (a
ridosso delle mura castellane, nella zona settentrionale della rocca) e
infine le abitazioni. Da questo primo nucleo, il vero e proprio paese
cominciò a svilupparsi in due direzioni: verso l'attuale piazza e verso
l'area che ancora oggi si chiama Campaccio. Intorno alla fine del '700 già
molte case erano state costruite in località Marzocco
(qui abitava, tra
l'altro, il Cappellano, la cui casa venne interamente ristrutturata nel
gennaio 1788), e parallelamente la Misericordia ordinò di erigere
abitazioni in località «Pianottoli» (Pianerottoli) nel marzo 1785 e alla
«Capannaccia» (Capannacce) nell'agosto 1788. La località Campaccio,
invece, nel '700 era ancora zona campestre e boschiva: le abitazioni qui
si svilupparono a partire da strutture come caprarecce, stalle e magazzini
per gli utensili, che col passare del tempo furono ristrutturate e adibite
a dimore civili. Un nuovo blocco di costruzioni è documentato nel periodo
1792-93: in questi anni l'ingegnere Giovanni Caluri, per conto dei
Governatori della Misericordia si recò a Castelnuovo per esaminare le
costruzioni, in parte nuove e in parte rifatte, eseguite sotto la
direzione del perito Giovanni Pacini. Ben diciannove case furono erette in
questo biennio nelle vicinanze del Castello e sono così distinte: un
gruppo di 5 case venne eretto in luogo detto i «Pianottoli, in faccia alla
chiesa; una accanto all'altra, ma con ingresso separato e marcate con i
numeri da 1 a 5»; un altro gruppo di tre case fu costruito nell'Aia del
Podere del Campaccio; altre tre case sorsero poco distante dal podere del
Campaccio; infine un gruppo di cinque abitazioni nacque alla Capannaccia:
ciascuna di queste case aveva due stanze a terreno e due a solaio. Si ha
poi notizia di una struttura più grande, eretta nei pressi del castello
dove era l'antico magazzino della calcina: essa aveva tre stanze su
ciascuno dei due piani. Altre aggiunte furono fatte alla casa del podere
del «Germano», sulla Strada Maremmana, e a quella di «Cafaggio». Accanto
alle case del paese, la Misericordia si occupò anche della manutenzione
delle case da lavoratore sparse sui poderi e finanziò eventuali migliorie
da apportarvi: sono continuamente annotate le spese per la costruzione di
nuove stalle, per la copertura di capanne e magazzini, per la fornitura di
pozzi, forni ed abbeveratoi.
(Da: "L'evoluzione socio-economica di un territorio rurale del contado
pisano: da Camaiano a Castelnuovo della Misericordia
(secoli X-XIX ) " di
Alessandra Potenti).
1941 - Problemi con
l'alimentazione idrica dell'abitato di Castelnuovo. Il Podestà
Vestrini scrive al Prefetto di Livorno.
1941 - Il Prefetto
risponde.
1942 - La situazione
acqua potabile secondo l'ing. comunale.
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